Tutto in famiglia…
“Il PD al Senato ha depositato una mozione urgente per denunciare il carattere omofobo del World Congress of Families (WCF) che non è altro che un raduno di promotori della subordinazione della donna all’uomo e della compressione dell’autodeterminazione femminile”. Queste le dichiarazioni diffuse questo pomeriggio nel comunicato di Vincenzo D’Arienzo, senatore del Partito Democratico, firmatario della mozione.
“Con la scusa della difesa della famiglia – prosegue D’Arienzo – a Verona arriveranno associazioni e gruppi (anche stranieri) che si distinguono per i messaggi gravemente omofobi e di sostegno a leggi liberticide e miranti alla repressione penale dell’omosessualità, oltre che alla limitazione dell’autodeterminazione in materia affettiva e familiare”.
Le presenze “scomode”.
“In particolare, personalità di spicco dell’antiabortismo come come il russo Dimitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità, la ministra per la famiglia del governo ungherese, Katalin Novak, il presidente moldavo Igor Dodon, che ha spesso espresso posizioni omofobe, Theresa Okafor, un’attivista nigeriana che nel 2014 ha proposto una legge che criminalizza le unioni tra persone dello stesso sesso, e Lucy Akello, ministro ombra per lo sviluppo sociale in Uganda, che nel 2017 ha presentato al parlamento ugandese una legge contro le coppie omosessuali, già proposta nel 2014, che prevedeva originariamente la pena di morte per ‘omosessualità aggravata’”.
“Soggetti di cui Verona, città aperta ed europea, potrebbe fare volentieri a meno” chiosa il senatore PD in chiusura di comunicato.