La Divina Commedia lungo l’Adige nella notte tra il 13 e il 14 settembre per ricordare l’anniversario della morte di Dante Alighieri nella città che gli fu “primo refugio e primo ostello” e nella quale visse per lungo tempo.
“Dante 700” è il progetto che unisce l’associazione culturale Le Falìe di Velo Veronese e il Canoa Club Verona nel proporre tre appuntamenti teatrali sul fiume: il primo, quest’anno, è dedicato all’Inferno; poi nel 2020, con il Purgatorio e infine nell’anniversario dei settecento anni dalla morte del Poeta, nel 2021, con il Paradiso.
Protagonista dell’iniziativa è Alessandro Anderloni impegnato da anni a dire in forma teatrale la Commedia che ha portato sul palcoscenico, raccontato nelle scuole per migliaia di studenti e “camminato” nei luoghi sia d’arte che naturali.
«La Commedia di Dante va camminata», sottolinea il regista e attore di Velo Veronese. «Lo stesso Dante dice di aver camminato per davvero i tre regni oltremondani. Con il progetto “Dante 700” Verona onora l’eccezionalità dell’anniversario, aggiungendosi così alle altre città dantesche che hanno iniziato a onorarlo già da tempo. L’Adige – prosegue Anderloni – è il luogo che unisce i luoghi danteschi della città e idealmente collega le notti dei tre anniversari. Abbiamo scelto il Lazzaretto per il 2019, nel 2020 sarà la volta della Dogana di Fiume e nel 2021 della riva sotto il ponte di Castelvecchio con la terza cantica che Dante dedicò agli Scaligeri e alla loro cortese accoglienza».
Il primo appuntamento vede la collaborazione della Delegazione veronese del Fondo ambiente italiano (Fai) di Verona, che apre le porte della “città dolente” del Lazzaretto, in località Porto San Pancrazio. Sorto alla fine del Cinquecento in un’ansa dell’Adige a breve distanza dal centro città, fu progettato dall’architetto veronese Michele Sanmicheli; teatro della peste manzoniana del 1630, divenne in seguito ospedale militare in epoca napoleonica e deposito di polveri e munizioni durante la Seconda Guerra mondiale. Oggi è tra i beni su cui la Fondazione Fai sta lavorando in un’ottica di studio e recupero.
«Siamo lieti di poter ospitare questa serata dedicata a Dante e felici di questa iniziativa di libera collaborazione tra associazioni differenti per natura e tipologia, ma che condividono con il Fai l’amore e il rispetto per la cultura e l’ambiente», sottolinea il capo delegazione del Fai di Verona, Attilia Todeschini. «La magica suggestione che scaturisce dal luogo, dall’ambiente e dalla poesia daranno un effetto altamente evocativo e fuori dal comune».
Un luogo di pena e sofferenza, il Lazzaretto, che non a caso è stato scelto per portare in scena l’Inferno. Il ritrovo sarà venerdì 13 settembre alle 21.30 per raggiungere a piedi la sponda dell’Adige dove inizierà la narrazione di Alessandro Anderloni con il primo dei tre canti scelti, il III di Inferno che dice dell’arrivo di Caronte sul fiume Acheronte. Gli spettatori saranno accompagnati tra le macerie delle antiche celle dove Anderloni dirà il canto XI che narra di Farinata degli Uberti mentre si erge dal suo sepolcro, per finire nel tempietto di Michele Sanmicheli con il XXVI canto e il “folle volo di Ulisse”. La narrazione e il percorso a piedi saranno accompagnati da interventi musicali e sonori.
«Siamo orgogliosi di offrire a tutti i cittadini modi nuovi di avvicinarsi al fiume che vorremmo tornasse a essere un luogo amato e frequentato da tutti», conclude Luigi Spellini del Canoa Club Verona. «Assieme ad Alessandro Anderloni abbiamo pensato onorare le celebrazioni dantesche del 2021 con un contributo originale su prospettiva triennale. Con Dante scopriremo l’Adige che abbraccia la città».
L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione della Casa Circondariale di Verona e a un gruppo di persone detenute che, in forma di volontariato esterno e in collaborazione con i volontari della Delegazione scaligera del Fai e del Canoa Club Verona, attrezzeranno il percorso e renderanno possibile in sicurezza la camminata teatrale.
L’ingresso è libero e gratuito. Maggiori informazioni sul profilo Facebook “Dante Settecento” e sul sito www.lefalie.it.