Quali sono le norme da seguire per installare una colonnina di ricarica per auto elettriche in un’autorimessa condominiale? Come funziona il meccanismo dell’«autoconsumo virtuale» che fa scattare gli incentivi per installare impianti fotovoltaici nei condomìni? E qual è la direzione da seguire per far incontrare le due tematiche «energetiche»?
Sono alcune delle domande cui ha risposto il seminario «L’auto elettrica e la sicurezza impiantistica nel condominio» che ha inaugurato oggi, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri al Magazzino1 in via Santa Teresa, la nuova edizione della Rassegna Open 2025 «Il valore dell’abitare a Verona – Focus sul condominio» coordinata dal consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Verona Stefano Lonardi.
«La Rassegna, anche quest’anno, si rivolge sia ai professionisti che ai cittadini», sottolinea il presidente dell’Ordine, Matteo Limoni. «Il tema trattato è di grande interesse generale, considerando che, nella provincia di Verona, quasi una persona su due vive in condominio e che la maggior parte di questi edifici risale agli anni ’70. Per questo motivo, gli incontri saranno l’occasione per approfondire diverse tematiche, presentare proposte innovative e offrire spunti sull’abitare a Verona, tra cui la salvaguardia del valore economico degli immobili, in cui molti veronesi hanno investito».
Come spiegato dall’ingegner Giordano Contin, responsabile scientifico dell’evento promosso dalle Commissioni Prevenzione incendi ed Energia ed efficienza dell’Ordine, «la presenza crescente di auto elettriche nei condomini comporta nuove sfide di sicurezza. Gli impianti vanno progettati e gestiti con attenzione, prevedendo ad esempio i potenziali rischi d’incendio. Ma ci sono anche scenari paralleli interessanti, a proposito di richiesta di energia nella dimensione condominiale, come il ruolo degli impianti fotovoltaici per promuovere l’autoconsumo».
Il comandante dei Vigili del fuoco di Verona ing. Enrico Porrovecchio durante i salutiha sottolineato nel suo intervento:«In Italia c’è un parco auto di circa 40 milioni di veicoli, di questi lo 0,5% sono auto elettriche, quindi circa 220mila macchine. Ci si domanda qual è il rischio incendio tra auto elettrica e benzina. Innanzitutto, va detto che la probabilità che succeda un evento incidentale di incendio è molto bassa rispetto a quella a combustibile tradizionale. Ma, va evidenziato che la gestione degli incendi per le auto elettriche è ben più complessa per il pacco batterie».
Proprio in fatto di sicurezza, durante il seminario l’ing. Donatello Di Marzo, vice dirigente dei Vigili del Fuoco per il Comando Provinciale di Verona, si è soffermato sui casi di intervento affrontati in relazione agli impianti fotovoltaici, specie in situazioni in cui l’installazione o la manutenzione non sono state fatte in maniera opportuna.
Project manager per l’azienda trentina Eureka, Mattia Dallapiccola si è focalizzatosull’autoconsumo diffuso e sugli schemi applicabili sia alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sia ai condomini, evidenziando come «l’elettrificazione dei consumi tramite l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici o pompe di calore possa migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle iniziative di innovazione».
L’ingegner Riccardo Marchesini, componente della Commissione prevenzione incendi e ingegneri per il condominio dell’Ordine Ingegneri di Verona e Provincia, si è occupato delle «Linee Guida per le autorimesse di auto elettriche». Una circolare ministeriale del 2018 prevede una serie di riferimenti per la sicurezza antincendio qualora le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici siano installate nel contesto di un’attività soggetta al controllo dei Vigili del fuoco, com’è il caso di molte autorimesse condominiali. Per l’installazione di una stazione di ricarica, è necessario «contattare un progettista elettrico per la redazione di un progetto a norma, un professionista antincendio per valutare gli aspetti di sicurezza antincendio ed attuare le procedure di autorizzazione e comunicazione ai VVF, un installatore qualificato per la realizzazione dell’impianto a regola d’arte e, non ultimo, avvisare l’amministratore condominiale per attivare le necessarie procedure di autorizzazione». Aggiunge Marchesini che «sono necessarie anche dotazioni come estintori aggiuntivi, cartellonistica ed è limitata la tipologia di stazioni di ricarica consentite dalla Linee Guida». Infine, «le installazioni devono essere integrate nell’impianto elettrico complessivo dell’autorimessa con unico pulsante di sgancio elettrico di emergenza». Ecco perché «è importante rivolgersi a professionisti seri e aggiornati sulle normative».
Tornando all’intervento di Dallapiccola, detto che alla base dell’autoconsumo ci sono fattori come «l’ottimizzazione della rete e la promozione delle fonti rinnovabili», per le Comunità energetiche rinnovabili gli incentivi si generano «grazie alla contemporanea immissione e prelievo di energia da parte dei soggetti della stessa comunità, un meccanismo noto come “autoconsumo virtuale”, che garantisce una tariffa dedicata per l’energia condivisa per vent’anni: lo stesso vale per i condomini — così Dallapiccola — purché i punti di connessione siano nello stesso edificio, favorendo la valorizzazione dell’energia prodotta e consumata internamente e allo stesso tempo facilitando gli investimenti comuni».