Dal Venerdì Gnocolar a San Valentino tra controlli e mascherine

 
 

Un weekend, quello alle porte, che inizia domani con il Venerdì Gnocolar e termina domenica con San Valentino. Feste particolarmente sentite a Verona, per questo il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, riunitosi oggi, ha deciso di potenziare tutti i controlli nelle zone di maggior criticità della città, ovvero dove potrebbero crearsi assembramenti. Le Forze dell’Ordine, pertanto, saranno impegnate a garantire il rispetto delle normative e delle misure anti Covid. Nessun provvedimento restrittivo in arrivo rispetto all’ordinanza regionale che da oggi dispone l’obbligo di consumazione al tavolo dalle ore 15 alle 18, orario di chiusura al pubblico di tutti i locali di somministrazione e ristorazione. Non sono ammesse quindi le consumazioni in piedi fuori dai locali o dai plateatici proprio perché si rischia di non rispettare le distanze di sicurezza con le mascherine abbassate.

Disposto quindi il piano dei controlli da parte di tutte le Forze dell’Ordine e della Polizia locale, con misure straordinarie domani anche se non si terrà la consueta sfilata dei carri del Venerdì gnocolar. Il presidio in maniera dinamica del territorio riguarderà naturalmente le consuete zone cittadine a rischio assembramento.

Non abbassare mai la mascherina, tranne quando si è seduti per consumare nei locali, e mantenere le distanze di sicurezza. Sono queste le due regole fondamentali da rispettare assolutamente in questi tre giorni di festa – spiega il sindaco Federico Sboarina -. Ci aspetta un fine settimana che offre occasioni di socialità, anche se mancheranno i tradizionali appuntamenti in presenza del carnevale e di San Valentino. Ma non possiamo abbassare la guardia, con il rischio di tornare indietro e diventare fascia arancione. Comportarsi responsabilmente serve a restare in zona gialla e godersi piccole libertà di spostamenti, così come di andare nei negozi o a pranzo al ristorante. Fondamentale è continuare a rispettare le regole. Nessuno vuole tornare indietro, né tantomeno dover applicare provvedimenti più restrittivi. L’appello, come sempre, è alla responsabilità personale che è l’arma migliore per sconfiggere il virus”.

 
 

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