La grande opportunità del PNRR per migliorare i servizi socio-sanitari veronesi.
Su questa constatazione si basa l’incontro in programma sabato 4 dicembre in Gran Guardia a partire dalle 9.30, dal titolo ‘Insieme per costruire nuovi modelli di cura territoriali e di comunità’.
A Verona i progetti pilota negli ambiti dei servizi sanitari, sociali, socio-assistenziali e di cura non mancano. La sfida che viene proposta dalle direttive generali europee è quella di consolidare tali esperienze in nuove forme di welfare territoriale, capace di supplire alle carenze dei sistemi di cura organizzati per garantire massima attenzione alle persone, in particolare quelle più fragili.
Su questo e molto altro si confronteranno esperti del Terzo Settore, medici e docenti universitari, tutti convinti sulla necessità di mettere insieme competenze e strumenti per non perdere l’occasione di rigenerazione offerta dal PNRR.
Il programma prevede i seguenti focus: “Covid e Post Covid: come costruire insieme un futuro migliore per i sistemi di cura?”; “Tra ospedale, strutture e domicilio: la tecnologia a servizio di un’autonomia possibile”; ‘Il PNRR e la co-progettazione come metodo per costruire servizi di valore: proposte per un percorso concreto”.
Per accedere all’evento è obbligatorio il Green Pass.
L’appuntamento, co-organizzato da Comune di Verona, Diocesi di Verona e ADOA Associazione Diocesana Opere Assistenziali, in collaborazione con l’Osservatorio sulle Disuguaglianze di Verona, la Cooperativa di medici di famiglia Salute e Territorio, il Dipartimento di Economia e il Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Ateneo Scaligero e con la partecipazione di Banco BPM come sponsor, è stato presentato in municipio dall’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare.
Presenti il segretario generale ADOA Tomas Chiaramonte, i professori universitari di Economia aziendale e business ethics Giorgio Mion e di Neurologia Stefano Tamburin, il referente per l’Osservatorio sulle disuguaglianze a Verona Maurizio Carbognin e il direttore della Cooperativa dei medici di famiglia ‘Salute e Territorio’ Giuseppe Turrini.
“Il nostro territorio è molto avanti per quanto riguarda i modelli socio-assistenziali – ha detto l’assessore Maellare-. Il salto di qualità che possiamo fare è quello di creare dei team interdisciplinari per dare risposte immediate alle necessità della popolazione fragile. L’incontro di sabato sarà l’occasione per impostare un nuovo metodo che rigeneri relazioni sistemiche efficaci di cura tra ospedale, Comuni, strutture territoriali e servizi domiciliari, per progetti capaci di creare valore e di reinvestirlo continuamente per la crescita del territorio in cui si genera”.
“Una sfida che il Covid rende più urgente – ha detto Chiaramonte -. Il PNRR è davvero una grande opportunità per consolidare progetti e servizi e costruire modelli di cura innovativi, capaci di proiettare nel futuro un presente ferito dalla pandemia ma gravido di speranza, coraggio e audacia”.