Pubblichiamo paro-paro quanto giuntoci in redazione.
Sono passati più di 4 anni dall’ ingresso di Save nella compagine sociale dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona.
La situazione dell’aeroporto è sotto gli occhi di tutti. L’aeroporto dovrebbe rappresentare il biglietto da visita della nostra città, ma purtroppo dopo tanti proclami i fatti concreti non sono pervenuti. Si è puntato tutto sui voli low cost impoverendo strategicamente l’aeroporto.
In un silenzio assordante delle istituzioni e del potere economico veronese ad eccezione della Fondazione Cariverona, il nostro aeroporto rimane nell’incertezza con la perdita di competitività che sarà difficile recuperare.
Sulla mancata gara ad evidenza pubblica si sono già espressi in modo chiaro sia Antitrust che Anac e credo ci sia poco da aggiungere.
Si doveva e per me si dovrà fare la gara per uscire dallo stallo che sembra bloccare tutto.
Ora però penso che sia maturo il tempo per una decisione definitiva da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per dare certezza ad una soluzione per il futuro della Catullo da cui – non dobbiamo dimenticare – dipende la crescita economica occupazionale del nostro territorio.
Da anni sono impegnato su questo fronte,
per una prima parte del lavoro da solo e poi negli ultimi anni con il sostegno della collega Businarolo del M5S.
Entrambi abbiamo fatto interventi, conferenze stampa, dichiarazioni.
Ora dopo gli autorevoli pareri di Cantone e Pitruzzella occorre una decisione definitiva da parte del Governo. La concessione aeroportuale è rilasciata dallo Stato al quale spetta l’obbligo di controllare e verificare che tutto proceda secondo le regole e gli impegni assunti.
Se sono state rispettate le regole e non era necessario fare la gara, allora avanti così.
Ma se invece si doveva fare la gara e scegliere il partner attraverso un bando internazionale allora si prendano le necessarie decisioni di merito.
La situazione è molto seria e non si può più rinviare.
Il mercato degli aeroporti è in fermento e ancora molto appetibile ai fondi d’investimento, è noto a molti in città che un fondo di investimento infrastrutturale si sta interessando alla Catullo. Il fondo in questione ha già nel proprio portafoglio degli aeroporti ed ha una visione di medio/lungo termine.
Ha incontrato a Verona diversi soggetti istituzionali manifestando un grande interesse per il nostro aeroporto e per il suo sviluppo.
Ma tutto tace e la situazione rimane al palo.
È l’immobilismo che vive la città il vero problema che va affrontato.
Per questo dopo aver aspettato un paio di mesi dall’ insediamento del nuovo Governo ho presentato un’interrogazione al Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture per sapere
quali decisioni urgenti il Ministro intenda assumere in merito al tema della proprietà dell’aeroporto Valerio Catullo, anche rispetto alle decisioni assunte da Anac e da AGCM, in riferimento alla mancata gara ad evidenza pubblica.
Inoltre vorrei capire se all’atto d’ingresso di Save venne sottoscritto un piano industriale? Che cosa prevedeva come interventi?
Quanto era l’impegno finanziario?
E in quanto tempo doveva essere realizzato?
Per questo sempre nella stessa interrogazione ho chiesto al Ministro se risulti essere a conoscenza che l’accordo di investimento sottoscritto tra i soci pubblici della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa e la società Save prevedesse un piano industriale e se tale piano sia stato approvato o ritenuto idoneo da Enac e fosse vincolante per Save.
Credo che sia nel interesse di tutte le parti e di tanti veronesi avere dopo diversi pronunciamenti una decisione definitiva per il bene del nostro aeroporto e del nostro territorio. Non e più possibile attendere e solamente il mercato attraverso una gara internazionale che si può trovare la soluzione per la Catullo SpA.
In allegato la cronistoria di questa lunga vicenda e il testo della mia interrogazione.
INTERROGAZIONE DAL MORO SU AEROPORTO
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-00134
presentato da: DAL MORO Gian Pietro
testo di: Giovedì 2 agosto 2018, seduta n. 37
DAL MORO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
“nel mese di agosto 2013 Save spa, società di gestione aeroportuale che gestisce gli scali di Venezia, Treviso e partecipa all’azionariato dell’aeroporto di Charleroi, Belgio, fa pervenire alla presidenza della Catullo spa, un’offerta per entrare nella Catullo. La Catullo spa viene valutata da Save circa 70 milioni di euro come Enterprise Value. Nel settembre 2013, viene convocata una nuova assemblea dei soci per decidere sulla proposta di Save;
in data 6-10 giugno 2014 alcuni soci pubblici di maggioranza della società aeroportuale come la camera di commercio di Verona, il comune di Verona, la provincia di Verona e la provincia Autonoma di Trento sottoscrivono un accordo di investimento con Save spa;
con delibera il comune di Villafranca, socio minoritario della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa, cede a mezzo di trattativa privata circa il 2 per cento della partecipazione societaria alla società Save spa;
per effetto di queste operazioni nel dicembre 2014 la Save risulta detenere il 40,3 per cento delle quote della società aeroporto Valerio Catullo di Verona, quota che consente a Save di nominare l’amministratore delegato e di avere 4 consiglieri di amministrazione su 9;
a distanza di 4 anni dall’effettivo ingresso di Save non risulta effettuato alcuno degli importanti investimenti previsti dal piano industriale del 2013 e neppure la presentazione di altro piano per il rilancio dello scalo aeroportuale;
l’Osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nelle infrastrutture trasporti (Onlit) ha presentato un esposto ad Anac, all’Autorità garante competente nazionale, nonché in sede europea;
in data 10 luglio 2017 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato presieduta dal dottor Pitruzzella ha pubblicato un parere in merito all’acquisizione da parte di Save in assenza di procedure di evidenza pubblica;
il parere afferma che il decreto ministeriale 521/97 dispone che la scelta di socio privato di maggioranza di tali società di capitali debba avvenire secondo procedure di evidenza pubblica con un confronto concorrenziale che tenga conto delle capacità tecniche e finanziarie dei soggetti interessati. Inoltre riferisce che la normativa sancisce che nella dismissione di partecipazioni di società pubbliche è d’obbligo rispettare i principi di pubblicità trasparenza e non discriminazione. E la stessa normativa sul codice degli appalti evidenzia la necessità di procedure di evidenza pubblica per casi come quello in questione;
in data 1° marzo 2018, l’Anac con delibera n. 189 si esprime sull’esposto presentato dalla Onlit precisando che l’operazione d’ingresso della Save nella compagine societaria della Catullo sia «non conforme alle previsioni del codice dei contratti e del diritto comunitario la cessione delle quote di proprietà del Comune di Verona Villafranca nel capitale sociale della società Catullo SpA» ed invia gli atti alla procura di Verona e Corte dei conti;
in aprile 2018, a seguito dell’invio del fascicolo dall’Anac, la procura di Verona apre un’indagine nell’ambito dell’ingresso della Save nella compagine societaria della Catullo –:
quali decisioni urgenti il Ministro intenda assumere, per quanto di competenza, in merito a quanto esposto in premessa anche alla luce delle decisioni assunte da Anac e da Agcm in riferimento alla mancata gara ad evidenza pubblica;
se sia a conoscenza del fatto che l’accordo di investimento sottoscritto tra i soci pubblici della società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa e se la società Save prevedesse un piano industriale e se tale piano sia stato approvato o ritenuto idoneo da Enac e fosse vincolante per Save“.