Il Comune in aiuto delle associazioni che svolgono attività a favore del benessere degli animali e, in particolare dei gatti.
E’ infatti di 24 mila euro il contributo messo a disposizione dall’Amministrazione per Associazioni Animaliste appartenenti del terzo settore che si rendono disponibili per supportare le coadiuvanti gattare nella gestione delle colonie feline o quelle persone, soprattutto anziani, che per vari motivi non riescono più ad accudire i loro animali domestici.
Perché voler bene ad un gatto, non significa solo assicurargli il cibo quotidiano. Vuol dire garantirgli le cure e l’assistenza medica, un ambiente confortevole e soprattutto l’affetto delle persone che si prendono cura di loro.
E’ la prima volta che il Comune stanzia una somma così importante per tale attività. In passato infatti il contributo pubblico serviva solo per compensare in parte le spese per il cibo dei gatti; oggi, grazie al nuovo finanziamento, potranno essere garantite una serie di attività previste anche dalla legge, la legge regionale n.60 del 1993, che protegge i gatti che vivono liberi sul territorio indicando i doveri degli enti e delle istituzioni preposte.
Come spiega il consigliere comunale con delega alla Tutela degli animali Giuseppe Rea: “Questo contributo potrà aiutare tutte le coadiuvanti gattofile referenti di colonie feline che operano sul nostro territorio e che ogni giorno, nel silenzio e con immensa generosità, mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse per aiutare degli esseri indifesi, che ricordo essere tutelati dalla legge, fornendo loro supporto nella gestione della colonie”.
Nello specifico, la somma servirà per l’acquisto di cibo, per pagare prestazioni veterinarie, ma anche per affrontare tutte quelle situazioni “difficili” che quasi quotidianamente vengono segnalate alle
Associazioni Animaliste di gatti abbandonati o di cosiddetti “casi sociali”, ossia persone che per indigenza o per altre problematiche non riescono più mantenere i propri amici a quattro zampe. Intervenire in queste situazioni è inoltre importante per promuovere le attività di adozione degli animali.
“Ricordo che l’abbandono dei gatti è una vera e propria piaga che interessa non solo Verona ma tutto il nostro Paese- ha aggiunto Rea-. Non è sufficiente dare da mangiare ai gatti per prendersi cura di loro, è fondamentale che i cittadini provvedano anche alla loro sterilizzazione, soprattutto se vengono lasciati liberi di uscire di casa, un obbligo che assieme a quello del microchip purtroppo non è ancora previsto dalla legge nazionale o regionale ma lo è dal nostro Regolamento per la Tutela Animali”.
Le tre associazioni destinatarie del contributo sono l’associazione Animalisti Verona, LAV di Verona e Enpa sezione di Verona.
All’unanimità i rispettivi rappresentanti hanno sottolineato l’importanza del contributo comunale per rafforzare le attività che già svolgono ogni giorni sul territorio comunale e provinciale.
“Nel 2023 LAV Verona ha effettuato 422 interventi a favore di gatti in difficoltà in tutta la provincia, 157 sul territorio comunale- ha detto la presidente Lorenza Zanaboni-. Un risultato che non solo risponde ad una indicazione di legge ma che permette di far fronte economicamente ai sempre più numerosi casi di persone che non riescono a prendersi cura dei loro gatti”.
Per Emanuela Giarraputo, presidente di Animalisti Verona, “si tratta di un prezioso aiuto per dare supporto a chi gestisce le colonie feline”.
“La legge regionale del 1993 è obsoleta e inadeguata rispetto alle mutate esigenze, tra cui l’istituzione di un’anagrafe dei gatti che devono essere dotati di microchip, come ormai da tempo richiedono le associazioni animaliste”, ha aggiunto il presidente Enpa sezione di Verona Romano Giovannoni.