“Negli ultimi cinque anni a Verona il livello di sicurezza è drasticamente calato e la preoccupazione dei cittadini è evidente. Con le Forze dell’Ordine sotto stress per i continui interventi, senza tenere conto di chi oramai neppure denuncia per il senso di sfiducia, la situazione sta sfuggendo di mano. Il problema delle ondate di migranti che sistematicamente a Verona vengono accolti si traduce in entrate di presunti profughi che non vengono monitorati e che quindi sono fuori controllo”.
Per Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita, non c’è immediata corrispondenza tra migrante e delinquenza ma la logica porta a “schedare” l’identità di ogni singolo extracomunitario, verificare quotidianamente cosa fa durante la permanenza a Verona, diminuendo così i motivi di preoccupazione.
“È chiaro che per chi ogni giorno combatte il crimine, la petizione di Verona Pulita è un grande aiuto. È assurdo che Carabinieri e poliziotti quotidianamente rischino la vita “giocando” a Guardie e Ladri. Ci sono delle azioni che il Sindaco può attuare per prevenire il peggio. Nei centri di accoglienza dobbiamo conoscere esattamente chi viene ospitato, educandoli alla cultura occidentale e insegnando loro la nostra lingua, come previsto dalle istruzioni ministeriali. Per Tosi si tratterebbe solo di fare il Sindaco, cosa che ormai da tempo sembra non gli interessi. Invece di pensare ad avere il Terzo Mandato, rivolga lo sguardo alla città che dovrebbe amministrare: Verona ha bisogno di un Primo Cittadino che risponda all’esigenza di una sicurezza vera. Non solo a quella dell’inaugurazione delle poche telecamere che vengono installate a spot” – conclude Michele Croce.