Michele Croce, già presidente di Agec Verona, commenta l’approvazione da parte della Giunta del bilancio della partecipata dal Comune:
“Provo imbarazzo per come hanno ridotto Agec: quella grande realtà che era un patrimonio per la città è ormai diventato un consulenzificio: oltre 380mila euro per incarichi affidati ad esterni rispetto all’azienda, rispetto ai 350mila del 2014 e quasi raddoppiati rispetto al 2013. E da gennaio 2016 a fine giugno l’importo già speso in questo capitolo ammonta a quasi 70 mila euro, di cui 7.200 per una consulenza ancora in corso alla ditta Lime Solutions per la creazione dell’irrinunciabile nuovo logo e della campagna mediatica ad esso connessa”.
“Una macchina enorme come Agec che produce un utile di bilancio pari ad appena 280 mila euro è ridicolo e sintomo che ormai è destinata al fallimento: anziché tagliare sugli sprechi, Agec ha ridotto le spese per le manutenzioni ordinarie sugli immobili comunali che poi, puntualmente, crollano in testa ai turisti e ai veronesi. Verona Pulita rilancia il Piano Casa “Speranza”: Agec possiede immobili di grande pregio che molte volte sono concessi in affitto a canoni fino al 30% più bassi rispetto ai prezzi di mercato. E guarda caso i beneficiari sono talvolta individui vicini ai politici locali. Noi quei beni li venderemo, ricavandone almeno 21 milioni di euro, o li permuteremo con la grande massa di alloggi nuovi ma invenduti. I veronesi avranno la possibilità di chiedere e ottenere fino a 300 nuovi alloggi con il dimezzamento dei tempi di attesa” – conclude il leader di Verona Pulita.