Contemperare le esigenze di sobrietà e risparmio richiesti dalla difficile situazione economica attuale con la necessità di dare continuità all’attrattività del territorio veronese, in cui la componente turistica è fondamentale per le aziende del terziario e per l’indotto.
Confcommercio Verona sta portando avanti un dialogo serrato con l’amministrazione di Palazzo Barbieri e degli altri Comuni della provincia per confrontarsi e trovare le soluzioni migliori in vista del periodo autunno-invernale e del Natale, tenendo conto che gli sforzi per la de-stagionalizzazione in questi anni hanno reso la provincia scaligera tra le più “gettonate” dai turisti italiani e non solo.
“L’attuale contesto caratterizzato da costi energetici e inflazione alle stelle, consumi stagnanti, stretta creditizia, porta con sé tante priorità, con la necessità di definire misure che possano risultare di sostegno alle famiglie e alle imprese“, sottolinea il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena.
“Se da un lato l’orientamento verso una stagione invernale e delle festività sobrie, tesa al contenimento dei costi e propensa a una seria valutazione sulle luminarie e sui Mercatini di Natale è sicuramente condivisibile – commenta Arena – dall’altro va tenuto presente il profilo turistico di Verona capoluogo e della provincia più in generale, che è quarta in Italia per presenze straniere e quinta a livello assoluto: un territorio capace, negli ultimi anni, di esprimere grandi numeri con un indotto importante e significativi riflessi economici ed occupazionali. E’ significativo il fatto che la provincia, in questi mesi, sia riuscita a tornare ai livelli pre-covid in termini di arrivi e presenze, con alcune punte di eccellenza capaci di esprimere numeri perfino superiori a quelli del 2019, come evidenziano i dati validi fino ad agosto di quest’anno. Questo grazie al gioco di squadra tra imprese e amministrazioni, alla caparbietà degli imprenditori e grazie a progetti quali ‘Riparti Verona‘, ‘Ri.Ver‘. della Camera di Commercio che hanno dato una spinta sostanziale alla destagionalizzazione“.
“Nelle interlocuzioni con le amministrazioni comunali veronesi, in primis quella del capoluogo – evidenzia il direttore generale di Confcommercio Verona Nicola Dal Dosso – stiamo condividendo la necessità di portare avanti quella che potremmo definire una sobrietà intelligente che garantisca continuità. Tutti sappiamo i numeri che porta il periodo natalizio, tutti sappiamo quanto sia importante il mese di dicembre per commercio, turismo e in generale per il terziario di mercato, in grave difficoltà. L’intento è di salvaguardare tutti gli aspetti strategici attraverso scelte equilibrate, condivise nel rispetto dei ruoli“.
“Stiamo giocando una partita decisiva per il futuro di molte aziende”, interviene il presidente di Federalberghi-Confcommercio Verona Giulio Cavara. “Il boom dei costi energetici rischia infatti di far tornare indietro l’orologio dell’ospitalità veronese con la chiusura stagionale di molti alberghi per contenere i costi: anche di questo va tenuto conto”.
“Far passare l’immagine di una città e di una provincia spente, con pochi eventi e momenti di richiamo – aggiunge il presidente provinciale e regionale degli esercenti Fipe, Paolo Artelio – avrebbe ripercussioni non solo nel breve ma anche nel medio lungo periodo, a tutto vantaggio di mete che decideranno comunque di puntare sull’appeal in questa difficile fase”.
“Va scongiurato il rischio, paradossale ma concreto, che gli effetti negativi di un austerity spinta superino i benefici. Per questo diciamo no a boutade demagogiche – conclude Arena – sì a un confronto costruttivo come quello su cui siamo impegnati fin dalla prima ora concentrando l’attenzione e l’impegno sulle strategie legate all’economia veronese con una sensibilità aggiuntiva sulle priorità sociali ed economiche imposte da questa fase storica di straordinaria difficoltà”.