“…così confuso da colpirsi da solo!” L’ex sindaco Tosi vs. sé stesso (e AMT).

 
 

DICESI “COLPO DI CALORE”

“una forma di ipertermia; si verifica per una disfunzione dei meccanismi di termoregolazione il che conduce a un notevole incremento della temperatura corporea centrale, associata a una risposta infiammatoria sistemica”.

Più comprensibile dopo (almeno) due giri di Campari, è il principio per cui l’uomo è dimentico e spesso vittima della sua parte concupiscìbile (voce del verbo: crede di essere e di poter fare tutto). Ecco dunque che in questa magmatica e rovente confusione, inizia a venir meno il dominio del sé e delle proprie esternazioni.
Per tutti coloro che ne possono vantare conoscenza (i miei coetanei, vi abbraccio!), l’affaire di oggi può essere facilmente afferrato dalla metafora proveniente dal mondo dei videogiochi Pòkemon per GameBoy: “Pikachu è confuso…così confuso da colpirsi da solo“.

Dimentichiamoci però le rubiconde e coccolose guanciotte ad alta tensione del piccolo topìno immaginario e ritorniamo alla nostra realtà (concreta?) quotidiana.

CHE COS’È SUCCESSO?

Nella giornata di ieri è apparso questo momento-video sulla pagina (ex-hackerata/ribattezzata) dell’ex sindaco di Verona Flavio Tosi; arriva dunque anche la sua firma nel piccolo ciménto di protesta che alcuni cittadini residenti nella zona di Veronetta hanno voluto costituire. “La petizione – si legge nella descrizione del video – chiede che si reintroduca la semaforizzazione intelligente prevista con una variante dalla Giunta Tosi“.
Sembra preoccupare dunque il progetto del rinnovato (e da Roma definitivamente approvato) filobus cittadino, presentato al dettaglio qualche settimana fa in questo nostro servizio dedicato.

Ma c’è sempre un ma…

Esternazioni a parte, non si è fatta attendere la risposta da parte di AMT per mano e pronunciamento del suo presidente Francesco Barini al quale non ci vuole molto per ristabilire una quadra “temporale”:

La galleria pedonale nasce nel 2008. E basta solo la data a far capire che non è una bizzarria di questa gestione. È una soluzione presa in considerazione da subito, per una serie di motivi che vi spiego.
L’opzione del semaforo: la proposta è stata portata in conferenza dei servizi dall’ATI, la ditta appaltatrice dei lavori, ma il Comune – ed era ancora sindaco il consigliere Tosi – l’ha bocciata. La passata amministrazione si era resa disponibile a prenderla in considerazione, probabilmente per calmare le acque in vista delle elezioni, ma non l’ha mai approvata. Nessuno quindi ha mai preso in considerazione una scelta diversa da quella originaria.
In qualità di presidente di AMT, Barini ricorda: “Noi, in meno di un anno, siamo arrivati all’approvazione dell’intero progetto da parte del CIPE e questo perché ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo recuperato il tempo che era stato perso dalla passata amministrazione in beghe politiche inconcludenti“.
L’opera Filovia non è solo il mero mezzo di trasporto, ma anche i manufatti che gravitano attorno ad essa: il completamento del sottovaso di Nimes, il deposito alla Genovesa, 24 km di nuovo sedime stradale e correlativi sotto servizi, oltre alla messa in sicurezza dei pedoni in via San Paolo, appunto, che già oggi non sono in sicurezza, perché un passeggino, da lì, fa fatica a passare.
Il percorso prevede che non ci sia alcun abbattimento di edifici esistenti, ed è stato studiato per mezzi anche da 24 metri. Su 24 km, quindi, l’unico intervento invasivo è quello in cui in un palazzo di via San Paolo, che non è in asse rispetto agli altri palazzi della via, verrà effettuata l’apertura di un passaggio pedonale al piano terra”.
Il passaggio sarà messo in sicurezza rispettando i criteri di progettazione
Questi criteri progettuali li ha adottati ancora nel 2008 l’amministrazione Tosi. Nessuno li ha mai messi in discussione, tranne l’ATI, con la proposta dell’impianto semaforico, per evitare disagi ai residenti. Ma la proposta non è stata accettata dal settore tecnico del Comune di Verona. E ricordo che la conferenza dei servizi, che ha preso la scelta di bocciare la proposta dell’impianto semaforico, è stata chiusa che c’era ancora Tosi come sindaco.
Siamo consapevoli dei disagi di chi ci abita e ci lavora. Purtroppo un’alternativa non è stata ritenuta tecnicamente sostenibile dagli uffici comunali. 
La chiusura della nota della municipalizzata cittadina dei trasporti suona come un canestro da 3 punti:
Tosi dice che il palazzo è a rischio di crolli.
Primo: perché il consigliere Tosi questi problemi non se li è posti quando era sindaco con la delega alle grande opere, e quindi alla Filovia?
Secondo: non so chi gli abbia consegnato al laurea honoris causa in ingegneria.
Ma questo progetto, se è stato consegnato dall’ATI, è di sicuro a prova di tenuta ingegneristica, non di cicaleccio
”.

 

 
 

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