“Domenica? Quel maledetto nubifragio ha divelto porta e finestra del mio laboratorio e mi sono trovato davanti a un muro di acqua e ghiaccio. Ero di fatto bloccato, fermo. Sono rimasto così per mezz’ora, fintanto ché, con la rottura delle finestre vicine sono riuscito ad evacuare l’ufficio e qualcuno mi ha aiutato a superare quel guado, tirandomi su di peso“.
Il disastro – già lo abbiamo affermato – ha mille rivoli, sfaccettature, odori, rumori, volti, nomi. Una “zampàta” di grandine e acqua che ha graffiato e impattato sulla quotidianità della comunità veronese.
E, in questo inter-relazionarsi di persone, lavori e destini, c’è stato anche il suo, più sventurato di tutti: Daniele Iattarelli, di professione (la sua, nel senso più stretto e vicino che possiate immaginare) odontotecnico.
Salvato dall’ipotermia dai dei passanti che lo hanno letteralmente abbracciato, una volta conquistato il porto sicuro della carreggiata stradale.
Sì, proprio di “porto” parliamo, in relazione alla quantità spropositata di acqua e ghiaccio caduti in appena 15 minuti. Continua il racconto di Daniele, vicenda salita alle cronache e ai “tubi catodici” dei telegiornali nazionali.
“Sono riuscito a scavalcare una finestra rotta ed avvicinarmi alla porta, ma l’acqua mi aveva raggiunto completamente fino alla gola.
Ho avuto molta paura, anche se sono riuscito a raggiungere le scalette che portano al Lungadige, ad un livello più alto della via del mio laboratorio.
Ho perso tutto.
I danni sono devastanti, buttare via 12 anni di sacrifici e di investimenti“.
Passa l’uragano, i danni restano (per poco, come abbiamo visto), la solidarietà decolla con l’ormai proverbiale ed efficace “tam tam” sui social network.
Gli aiuti iniziano ad arrivare, si parla di circa 90.000€ di perdite.
E, di fronte a tutto questo, la famiglia di Iattarelli, ha deciso di rivolgersi a tutti i concittadini per ringraziarli e dare loro un messaggio quasi “universale“.
“Grazie a tutte le persone che stanno dimostrando sensibilità e affetto per Daniele.
Sono partite tante iniziative spontanee a suo sostegno e l’immagine con le torte ne è una dimostrazione, in questo momento quello che conta è il gesto, purché sia in buona fede naturalmente.
E’ vero, Daniele non è l’unico ad essere stato danneggiato da questa tempesta, ma ha rischiato la vita. Diamo un senso al fatto che si sia salvato ed impariamo ad essere solidali, soprattutto con le parole, con i sentimenti, per il resto, ognuno è libero di decidere quale azione di aiuto intraprendere.
Tutto ciò che sta arrivando, arriva spontaneo dal cuore di chi si è sentito colpito, amico o non, nel vedere l’immagine di un uomo che stava rischiando la propria vita, per salvare la propria attività.
Infine – conclude la nota – vogliamo dare massima fiducia al nostro Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, affinché TUTTI i soggetti coinvolti in questo disastro, con o senza foto ed interviste nei giornali, vengano aiutati“.