Quali sono le novità in merito agli aspetti psicologici del dolore? A fare il punto su questo tema ricercatori, medici, fisioterapisti ed altri professionisti sanitari provenienti da vari Paesi europei ed extraeuropei si sono dati appuntamento dal 5 al 7 novembre a Verona per l’evento della Scuola della Federazione europea del dolore – Efic realizzata insieme al dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento. L’evento si terrà nell’aula Gavazzi della facoltà di Medicina con sede al Policlinico di Borgo Roma.
Sarà così offerto un panoramica sulle principali caratteristiche psicologiche del dolore, sul ruolo delle variabili psicologiche nel trattamento del dolore, e sulle evidenze a sostegno dell’uso della psicoterapia e degli interventi psicologici per il trattamento del dolore cronico.
“Varie indagini epidemiologiche documentano che il dolore cronico affligge circa il 20-30% della popolazione europea – dichiara Stefano Tamburin, docente di Neurologia del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento – Una recente indagine dell’Istituto superiore di sanità riporta che il dolore cronico affligge più di dieci milioni di persone in Italia con un progressivo incremento della prevalenza con l’aumentare dell’età (18-44 anni: 8%, 45-54 anni: 21%, 65-74 anni: 35%, > 85 anni: 50%) con diseguaglianze di genere (f/m: 60-40%), che si amplificano con l’età.
Tra le tipologie di dolore cronico, hanno un rilevante impatto epidemiologico il dolore neuropatico, cioè il dolore secondario a lesioni o patologie del sistema nervoso centrale o periferico e il dolore nociplastico, cioè il dolore caratterizzato da alterazioni del fisiologico funzionamento del sistema nocicettivo, come nelle persone affette dafibromialgia. In tali tipologie di dolore cronico, le terapie farmacologiche ed i trattamenti invasivi sono efficaci in una minoranza di casi e gravati da rilevanti effetti collaterali che spesso portano all’interruzione del trattamento.
“Le componenti psicologiche giocano un ruolo chiave nell’esperienza del dolore – aggiunge Lidia Del Piccolo, docente di Psicologia Clinica – Nel corso degli ultimi anni, è stato documentato il ruolo rilevante di fattori psicologici, comecatastrofizzazione ed evitamento del dolore, come determinanti della disabilità associata al dolore cronico. Altri fattori psicologici, comeottimismo ed affettività positiva possono proteggere dalla cronicizzazione del dolore e dal suo impatto. Recenti evidenze scientifiche indicano che la psicoterapia e gli interventi psicologici sono tra i trattamenti più efficaci per diversi tipi di dolore cronico ed alcuni di essi dovrebbero essere considerati come interventi terapeutici di prima linea in alcune condizioni”.