Il nostro Paese è noto in tutto il mondo per avere una tradizione alimentare d’eccellenza ma questo è possibile anche perché abbiamo una tra le più severe discipline in materia ed organismi di controllo ad essa dedicati. La Polizia Stradale è perciò impegnata anche in questo genere di attività quanto le derrate alimentari “viaggiano su strada”.
IL FATTO: nella settimana ferragostana, nel corso dei servizi di vigilanza per l’intenso traffico autostradale, una pattuglia della Sottosezione di Verona sud fermava nel veronese, lungo l’Autostrada A4, un autocarro condotto da un cittadino indiano 29 enne. Nel corso del controllo al vano di carico si accertava la presenza di 7 scatoloni contenenti dolciumi prodotti e confezionati da una ditta bresciana.
L’esame delle prescrizioni per la corretta e sicura conservazione della merce (con materie prime fresche altamente deperibili quali il latte e il burro) prevedeva che la temperatura dei dolci potesse oscillare tra i +8°C e i +15°C, ma in realtà il trasporto veniva effettuato con un autocarro che era privo sia di coinbentazione termica che di apparecchiatura refrigerante per contrastare le temperature autostradali di ben oltre 30°C.
A questo punto gli agenti interrompevano il trasporto coinvolgendo il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Ulss 20 Verona, il cui personale accertava che la temperatura degli alimenti era compresa tra i +23°C e +25°C, ossia in aperta violazione delle prescrizioni di sicurezza degli alimenti. La merce veniva così sottoposta a blocco sanitario e avviata presso l’Ulss bresciana ove ha sede la ditta produttrice.
LE CONSEGUENZE: a carico del conducente sono state contestate delle violazioni alle norme del D.L.vo 193/2007 per complessivi 2.000 euro di sanzioni pecuniarie mentre il furgone è stato inviato alla revisione presso la Motorizzazione Civile ma, soprattutto, è stata bloccata la distribuzione della merce che era destinata ad un tentativo di vendita in alcuni ristoranti etnici tra il Veneto e il Friuli.