“L’attacco alla Polizia Locale veronese avvenuto in un’assemblea pubblica nel Centro di Verona, dimostra ancora una volta, come non vengano compresi i reali poteri riconosciuti alla Polizia Locale, gli sforzi encomiabili che vengono fatti quotidianamente e le reali responsabilità che ricadono su norme ormai vecchie e superate, nonché su decisioni e scelte che non competono, ne possono competere a questi operatori, che si trovano invece a lavorare sempre più spesso in contesti difficili, ove è richiesta un’alta preparazione professionale, un costante aggiornamento a fronte di gravi e pesanti responsabilità, incomprensioni e mancati riconoscimenti a cui si aggiungono i rischi personali”.
Lo scrive in una lettera, inviata al sindaco Damiano Tommasi, all’assessore alla sicurezza Zivelonghi e al presidente dell’ANCI, Decaro, la presidente dell’ANVU, Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia, Silvana Paci.
“Vengono scaricate sui lavoratori – prosegue l’ANVU – colpe per leggi e regolamenti che nulla hanno a che fare con la professionalità degli operatori di Polizia Locale, che invece di essere compresi ed aiutati a garantire l’ordinato vivere sociale, vengono tirati per la “giacchetta” dai cittadini che purtroppo ignorano pressoché totalmente tutte le loro competenze e cosa in effetti affrontano ogni giorno. Per le Polizie Locali d’Italia, tra le quali rientra egregiamente quella di Verona, parlano i risultati e non le “chiacchiere da bar” che si sono ascoltate durante una recente assemblea che ha visto sotto processo, con una sentenza già scritta, gli operatori del Corpo della Polizia Locale di Verona. Rammarica altresì che tra i presenti, nessuno abbia usato, una sola parola di ringraziamento per gli operatori di Polizia Locale che, come le altre forze di Polizia, rischiano la vita sulla strada ogni giorno, ma senza gli stessi riconoscimenti e le stesse tutele”.
“Una situazione assurda in cui, questo lento ma inesorabile percorso di delegittimazione in atto nuoce alla società e non può lasciare indifferenti neppure i Sindaci, che dovrebbero ricordare invece ai propri cittadini i precisi ruoli in materia di sicurezza pubblica e sicurezza urbana che competono loro e alle loro Polizie Locali. Siamo “stufi” che sul banco degli imputati ci siano gli operatori delle Polizie Locali e ci attendiamo nuove norme che rendano loro giustizia; chiediamo altresì che venga espressa la massima solidarietà a chi tutela ogni giorno i cittadini” dichiara la presidente Paci che conclude: “Ai Sindaci chiediamo una strenua difesa da attacchi strumentali e di delegittimazione delle nostre divise, ricordando loro che la Polizia Locale è la loro prima forza di Polizia, quella presente in tutti i comuni d’Italia, quella della quale si avvalgono per garantire ordine, sicurezza e decoro alle loro città”.