Consulta, Covid-19: spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure al contrasto della pandemia

 
 

“Spetta allo Stato, e non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia”.

La Corte costituzionale riunitasi in camera di consiglio, il 24 febbraio scorso, ha esaminato nel merito il ricorso del Governo contro la legge della Regione Valle d’Aosta-Vellée d’Aoste n. 11 del 9 dicembre 2020, che consente misure di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19 diverse da quelle statali.

L’esito del ricorso non sorprende in quanto è stato, in qualche modo, già anticipato nell’Ordinanza n. 4 depositata il 14 gennaio 2021, con cui i giudici, accogliendo l’istanza proposta, in via cautelare, dal Presidente del Consiglio dei ministri, avevano sospeso la Legge regionale n. 11 del 9 dicembre 2020 della Valle d’Aosta (qui mio articolo).

La sospensione, sia pur cautelare, della legge Regionale irrompe con forza senza pari precedenti, era stata determinata dal fatto che la normativa locale aveva previsto regole parzialmente diverse, e meno restrittive, di quelle nazionali sulle aperture di alberghi, ristoranti e altri esercizi commerciali.

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte costituzionale fa
sapere che il ricorso è stato accolto, “limitatamente alle disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all’epidemia differenti da quelle previste dalla normativa statale”.

La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale”.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane anche se è già chiaro il principio, fissato dall’articolo 117, comma 2, lettera q) della Costituzione, che affida alla competenza esclusiva statale la profilassi internazionale impedendo alle regole regionali di mettere in discussione la forza delle norme nazionali decise per contrastare la pandemia.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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