Conferenza di Servizi: il Consiglio di Stato riduce il potere di dissenso dei Comuni

 
 

Con il Parere n. 2534 del 30 settembre 2019 – affare n. 1069/2019 – la sezione Prima del Consiglio di Stato risponde al quesito posto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri relativamente alla “Legittimazione del Comune dissenziente a proporre opposizione avverso la determinazione conclusiva della Conferenza di Servizi, ai sensi dell’articolo 14-quinquies, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, come introdotto dall’art. 7 del Decreto Legislativo 30 giugno 2016, n.127”.  La Sezione ha affermato la tesi che esclude la “legittimazione” dei Comuni, che abbiano manifestato dissenso in seno alla Conferenza di Servizi, a sollevare opposizione ai sensi dell’art. 14-quinquies, L. 241/1990 a tutela di interessi così detti “sensibili”.

Oggetto dell’analisi dei giudici c’è (il nuovo, dal 2016) l’articolo 14-quinquies della Legge 241/1990 il quale consente alle amministrazioni – “preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute e della pubblica incolumità” – portatrici di un interesse riconosciuto dalla legge come particolarmente sensibile e qualificato, di proporre opposizione direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, avverso la determinazione motivata di conclusione della Conferenza dei Servizi, entro 10 giorni dalla sua comunicazione, a condizione che abbiano già espresso il loro dissenso durante la conferenza.

La questione muove dal fatto che a Palazzo Chigi, nel corso degli ultimi mesi, sono arrivate numerose opposizioni da parte di amministrazioni comunali che, azionando l’art. 14-quinquies, si oppongono ad opere che rientrano nel campo di autorizzazione delle Regioni come ad esempio: gli impianti di smaltimento rifiuti o di produzione di energia da fonti rinnovabili. Da qui, conseguentemente, la richiesta di parere inviata al Consiglio di Stato.

La Sezione ha affermato la tesi che esclude, in via generale, la “legittimazione” dei Comuni, che abbiano manifestato dissenso nella Conferenza di Servizi, a sollevare opposizione in sede di Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 14-quinquies della L. 241/1990, a tutela di interessi così detti “sensibili”.  Ciò in quanto le Amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali o alla tutela della salute e della pubblica incolumità dei cittadini, cui è riservata l’opposizione art. 14-quinquies L. 241/1990, devono identificarsi in quelle amministrazioni alle quali norme speciali attribuiscono una competenza diretta, prevalentemente di natura tecnico-scientifica ed ordinaria ad esprimersi a tutela dei suddetti interessi così detti “sensibili”. Secondo i giudici di palazzo Spada tale attribuzione non si rinviene, di regola e in linea generale, nelle competenze comunali di cui all’art. 13, D.Lgs. 267/2000, tantomeno le competenze in campo sanitario demandate al Sindaco e al Comune dal T.U. delle leggi sanitarie né tra le altre funzioni fondamentali dei Comuni.

Il Consiglio di Stato, tuttavia, non esprime una conclusione in termini assoluti, valida una per volta per tutte e per tutti i casi applicativi, che neghi in radice e a priori il potere di opposizione comunale, ed evidenzia che tale potere potrebbe invece ravvisarsi come sussistente allorquando la pertinente legislazione speciale di settore, statale e, soprattutto, regionale, abbia attribuito o delegato talune competenze (propriamente) di tutela ambientale ai Comuni.

Il Consiglio di Stato evidenzia, quindi, la necessità di una verifica puntualeda condursi caso per caso, della insussistenza di norme speciali, statali o regionali che, anche in via di delega, attribuiscano le predette funzioni al Comune. Il Consiglio di Stato, infatti, spiega che bisogna considerare il “non infrequente ricorso”, nella legislazione regionale in materia ambientale, a forme di delega di funzioni di tutela agli enti locali.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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