Concorso per copertura Arena: le reazioni

 
 

Svelati in pompa magna, oggi a Milano, i vincitori del concorso internazionale di idee per la copertura dell’Arena di Verona. 

LE REAZIONI:

Per Michele Bertucco di Piazza Pulita “si tratta di una scelta che serve solo a gettare fumo sul nulla che Tosi ha realizzato a livello di amministrazione comunale. Il progetto è “folle” e può trasformarsi nell’enorme ombrello di Cipputi, perché non tiene conto dei fallimenti areniani che non dipendono dal maltempo ma dalla pessima gestione dell’ex Sovrintendente Girondini.

Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Croce, di Verona Pulita, secondo il quale “è ora di finirla con ruote panoramiche, cimiteri verticali e ora anche fantasmagoriche coperture del monumento simbolo di Verona nel mondo. Si pensi a tagliare i consulenti, i dirigenti a chiamata e i Cda inutili ma strapagati. I veronesi hanno bisogno delle opere essenziali e improrogabili: strade, marciapiedi e scuole, altro che coperture“.

Alessandro Gennari, del Movimento 5 Stelle precisa invece “che mentre la fondazione fallisce, sopprime il corpo di ballo e trattiene una mensilità ai dipendenti per risanare il buco, il comune si inventa questa pagliacciata. Non esiste al mondo un anfiteatro romano coperto. Non lo vuole nessuno e si è persa un’altra occasione per salvare il teatro più bello del mondo”.

Un po’ più morbido il giudizio di Daniele Polato, dell’Associazione Battiti, secondo il quale il concorso è stato una bella operazione di Marketing per il privato e per l’immagine internazionale della nostra città. Peccato che trattasi di un progetto difficilmente realizzabile visti i costi, l’utilità e il vincolo del complesso monumentale. Se oltre al provvedimento di bilancio per il recupero dell’Arsenale si aggiungesse anche questa opera pubblica i milioni da spendere condannerebbero le tasche dei veronesi”.

Di tutt’altra opinione Damiano Fermo, Partito Democratico, per il quale “è cosa buona che il privato intervenga investendo sul patrimonio storico della città. Il progetto va pensato nel suo complesso, valutando se sia in grado o meno di portare ricchezza a Verona”. 

 
 

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