Concorsi (im)possibili. Nepotismo e favoritismo nel “Modello Verona”?

 
 

AMIA, l’Azienda che nei propri ranghi mantiene gelosamente l’ex Presidente, oggi vice, Stefano Legramandi, ormai famigerato per il TAROCCAMENTO del CURRICULUM VITAE nella Sezione Amministrazione Trasparente della partecipata, ha avviato un bando pubblico per l’assunzione di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato per l’incarico di responsabile della nuova AREA PER IL SOCIALE.


Una selezione per un ruolo apicale a cui chiunque può iscriversi qui: http://www.amiavr.it/Concorsi/RESPONSABILEAMIAPERILSOCIALE.aspx

Nel bando è presente l’elenco dei requisiti necessari per potervi accedere. Quasi tutti sormontabili (perfino il livello di istruzione è alla portata) tranne l’ultimo punto, secondo il quale il candidato dovrà possedere “comprovata esperienza pregressa nel motivare e coordinare un team ristretto di collaboratori e di operare in autonomia rapportandosi con la Direzione Generale per l’organizzazione di eventi nel mondo dei bambini, della scuola, della famiglia e del sociale”.

Una competenza talmente specifica che viene da chiedersi quale figura professionale possa appartenere al prototipo del candidato ideale, soprattutto in relazione al fatto che il bando resta generico su aspetti che nella selezione di un RESPONSABILE DI AREA dovrebbero contare parecchio (GRADO DI ISTRUZIONE per esempio), mentre scende nel particolare, estromettendo in questo modo chi ne avrebbe titolo, dove in realtà non ce ne sarebbe bisogno (…rapportandosi con la Direzione Generale per l’organizzazione di eventi nel mondo dei bambini, della scuola, della famiglia e del sociale???!!!) Il che significherebbe che se il candidato non ha avuto esperienze correlate con una Direzione Generale, non può essere preso in considerazione.

A chiusura dell’Art. 1, viene infine specificato che “I suddetti requisiti devono essere posseduti inderogabilmente alla data di scadenza del termine stabilito per la presentazione della domanda di ammissione, in caso contrario le candidature non verranno prese in considerazione”.

Un bando singolare, che nel suo complesso insinua l’ombra che il profilo da preferire sia già stato individuato. Un tarlo fastidioso ed ingombrante. Dopo le recenti e tristi scoperte a carico del tosiano Legramandi (http://www.veronanews.net/__trashed-10/), assunto in AGEC come MANOVALE e oggi ai vertici sia dell’Azienda di via Noris che di AMIA, è lecito porsi qualche ulteriore dubbio. A maggior ragione se a stimolare il sospetto sono bandi che richiedono requisiti poco chiari o forse pasticciati. D’altronde la storia dei raccomandati è ormai nota. La meritocrazia nel “Modello Verona” non esiste. Spudoratezza totale in ogni campo (http://www.veronanews.net/contributi-facili-sul-rampollo-di-casa-tosi-alessandro-mastini/) con conseguente “ingaggio” di profili inadeguati in ruoli nevralgici dell’amministrazione. Manager che quando va male mandano in fallimento la Res Publica, quando invece va bene “si limitano” a danneggiarla gravemente: il caso di AGSM, che solo qualche settimana fa subiva una multa di 5,3 milioni di euro  dall’AEEGSI – Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico – per errori e omissioni grossolane (http://www.veronanews.net/agsm-multa-milionaria-e-favolette/) è ancora fresco e ci ricorda in quale contesto viviamo: la cappa del “Modello Verona” svilisce ogni cosa e privilegia quasi sempre i soliti noti. Chi sarà il nuovo RESPONSABILE DI AREA PER IL SOCIALE di AMIA? Non vedo l’ora di scartare la sorpresa pasquale.

Michele Coratto

 
 

1 COMMENTO

  1. Magari qualcuno disposto a versare una parte del proprio (non casualmente sproporzionato) compenso a un movimento politico?

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