Con il Monza partita difficile. Rientra Serdar

 
 

Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate nell’antivigilia di Hellas Verona-Monza, match valido per l’8a giornata di Serie A Enilive 2024/25, e in programma lunedì 21 ottobre, alle ore 20.45, allo stadio ‘Bentegodi’ di Verona.

Il 4-4-2 visto contro il Venezia è un modulo che potrà essere riproposto?“È un modulo che si sposa bene con le caratteristiche che abbiamo, ma non è l’unico. Il calcio oggi va in questa direzione: ci sono spazi diversi di gara in gara, tanta strategia. Ciò che è importante è l’identità, la mentalità. Se abbiamo una certezza è quella che finora abbiamo sempre giocato con almeno tre punte, mentre per necessità abbiamo cambiato la difesa. Ora abbiamo perso Frese fino a gennaio e Dawidowicz per almeno otto/dieci partite. Questi imprevisti cambiano i progetti, ma la squadra ha fatto vedere di sapersi comportare bene anche a quattro dietro. La nostra mentalità è figlia del pressing che facciamo davanti: il recupero palla alto, l’aggressività, soprattutto in casa davanti al nostro pubblico, sono aspetti che fanno parte della nostra identità. Lunedì avremo un rientro importante, quello di Serdar. Farò delle considerazioni su quale sarà il vestito giusto per noi per far giocare i migliori”.

Serdar sarà della partita da subito? Ora ha a disposizione tre ottimi centrocampisti… “Suat rientra, da 15 giorni fa parte del gruppo, si candida per giocare. Non ho mai nascosto la mia stima per lui, come non l’ho fatto nemmeno per Duda e Belahyane. Un ragionamento va fatto sia ora che in futuro, poi sarà sempre il campo a parlare. Starà a loro dimostrare di meritarsi la titolarità. Abbiamo bisogno di tutti, ora inizia un ciclo difficile, con tante partite ravvicinate. Ci servirà l’organico al completo”.

Come stanno gli altri Nazionali? “A parte Pawel, purtroppo stavolta l’infortunio è capitato a lui, gli altri sono rientrati abbastanza bene, meglio dell’altra volta. Hanno dovuto recuperare un paio di giorni dopo le loro partite, in questo senso è un piccolo vantaggio giocare di lunedì sera, ma si candidano tutti per giocare. Dal punto di vista fisico sono a posto, ma conta anche l’aspetto mentale. Abbiamo una partita importante davanti e abbiamo bisogno che anche l’aspetto mentale sia al massimo, questa è un’altra valutazione che va fatta”.

Che Monza si aspetta? “Una squadra che era stata costruita per altri obiettivi, per salvarsi agevolmente e poi guardare all’Europa. Difficile pensare che un gruppo così oggi possa lottare per salvarsi nonostante ciò che dice la classifica, siamo solamente all’inizio. Quella di lunedì sarà una partita difficile e importante per entrambi. Ci faremo trovare pronti”.

Potremmo vedere a breve un centrocampo a tre? “Sì, perché no? Non sono legato ai numeri, a me interessa che i giocatori siano tutti nelle posizioni giuste, e che i migliori vadano in campo. Duda gioca a due con noi, ma in Nazionale fa la mezz’ala e ci si adatta benissimo. Ha fato un Europeo al top in quel ruolo. Non ci sono problemi per giocare a tre. I problemi nascono nel momento in cui si perde la giusta mentalità e aggressività, in cui non si è equilibrati nella fase di non possesso. L’equilibrio deve far parte della nostra identità difensiva, nell’essere solidi: il sistema di gioco deve andare in questo senso. Se mi dimostreranno che giocando insieme riusciranno a garantirmi sia qualità che solidità non ci saranno problemi”.

L’esperienza di Faraoni può essere d’aiuto al gruppo? “Ho un rispetto enorme e grande stima sia del giocatore che del ragazzo, sempre a disposizione anche se sta giocando poco. Ha davanti un giocatore importante per noi per qualità e fisicità come Tchatchoua, un giocatore importante per il Club. Per quanto riguarda la mentalità può aiutarci, si allena bene, c’è sempre, è tra quei giocatori che vogliono bene al Verona, si sente. Bradaric ha dimostrato di meritarsi il posto oggi, ma le partite sono tante. Ci saranno da fare delle riflessioni. Potrà avere più minuti in futuro, lo meriterebbe anche”.

Mosquera in coppia con Tengstedt è una delle chiavi del suo Verona? “Sì assolutamente. Avevo già detto in tempi non sospetti che si sarebbero trovati bene insieme: Mosquera fa un lavoro sporco incredibile per Tengstedt che così può concentrarsi di più sulla parte qualitativa, anche se questo non significa che Casper non si debba preoccupare del pressing. Abbiamo bisogno che tutti ragionino allo stesso modo. Tengstedt non è un giocatore che fa reparto da solo, ma è un connettore incredibile. Gli piace muoversi, arrivare da dietro, ma in quella posizione non voglio che diventi un assist man, deve continuare a giocare per il gol, è qui per segnare. Quello che vorrei è avere più soluzioni e imprevedibilità. Loro due sono una coppia interessante, ma anche Sarr è un giocatore che sta crescendo, e ha caratteristiche diverse. Meno gioco ‘sporco’ rispetto a Mosquera, ma attacca di più lo spazio. Stanno bene insieme tutti e tre, mentre Livramento ha dimostrato di saper fare bene anche l’esterno”.

Con Daniliuc, Magnani, Coppola e Ghilardi ha tanta scelta in difesa… “Senza Dawidowicz e Frese in realtà abbiamo perso pezzi importanti. Per quanto riguarda Ghilardi posso dire questo. Un giocatore che gioca poco combatte ogni giorno per farsi trovare pronto per quando sarà chiamato in causa. Lui ha sfruttato il suo momento e per come ragiono io lunedì va in campo. Ragiono per meritocrazia, penso si sia meritato il posto come dovrà anche continuare a fare. È un esempio che serve anche per gli altri, non solo per chi è fuori, ma anche per chi è titolare. Bisogna combattere e lavorare ogni giorno per conquistarsi il posto. Giocare titolare nell’Hellas Verona è un onore e un privilegio: bisogna meritarlo o qualcun altro sarà pronto a rubare il posto”.