Persone affette da esiti di ictus cerebrale cronico, giovani adulti con Sclerosi multipla, malati di Parkinson, individui in età avanzata e migranti richiedenti protezione internazionale. “Comportamenti e benessere: un approccio multidisciplinare per favorire la qualità della vita in condizioni di particolare vulnerabilità” pone un’attenzione privilegiata alle persone che si trovano in una situazione di fragilità per malattia o disagio sociale. Il progetto del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’ateneo scaligero, durato cinque anni, è stato sostenuto da un fondo premiale del ministero dell’Università e della ricerca di 8.100.000 euro ottenuto nel 2018 nell’ambito del finanziamento ai dipartimenti di eccellenza.
A chiusura del lavoro fatto in questi anni, lunedì 24 ottobre in Gran Guardia si terrà il convegno scientifico divulgativo, co-organizzato con il Comune di Verona; una occasione importante per fare il punto sul percorso di un progetto d’eccellenza nato per individuare azioni e strategie utili a incrementare il benessere e la qualità di vita e definire uno specifico protocollo di intervento per trasferire i risultati della ricerca scientifica nella pratica clinica e nella relazione con i pazienti.
L’evento di lunedì 24 ottobre e i risultati della progetto sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa da Elisa La Paglia, assessora del Comune di Verona alle Politiche educative e scolastiche, biblioteche, edilizia scolastica, salute e servizi di prossimità, Corrado Barbui, direttore del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’università di Verona, Andrea Sbarbati, docente di Anatomia umana dell’università di Verona e Lidia Del Piccolo, docente di Psicologia clinica dell’università di Verona.
Il convegno scientifico
Lunedì 24 ottobre, dalle 9 alle 18 il Palazzo della Gran Guardia farà da cornice al convegno scientifico “Comportamenti e benessere: un approccio multidisciplinare per favorire la qualità della vita in condizioni di vulnerabilità. La cura oltre la terapia”. Protagonisti della giornata saranno ricercatrici, ricercatori, pazienti e tutti i soggetti che hanno collaborato in questi 5 anni. La mattinata sarà dedicata alla presentazione del progetto, tra strategie di sanità pubblica e scelte individuali attraverso l’illustrazione delle differenti linee di ricerca, che verranno argomentante in termini di risultati e di impatto sociale. Nel pomeriggio saranno proposte esperienze pratiche collegate alle diverse linee di ricerca del progetto e saranno illustrate le prospettive di sviluppo futuro dell’Hub di competenze, una vera e propria struttura operativa che ha il compito di creare e sviluppare la rete delle relazioni formatesi in questi cinque anni, trasferendole progressivamente alle pratiche di cura e promozione del benessere e della salute. Tale struttura avrà presto una sede di circa 300 metri quadri nei nuovi spazi del Complesso edilizio denominato “Biologico 3” con sede in Borgo Roma.
Le collaborazioni sviluppate con il territorio e non solo
Il progetto ha avuto un rilevante impatto sul piano socio-economico e territoriale. Il lavoro si è infatti caratterizzato per un significativo incremento della qualità riabilitativa e del recupero funzionale, una maggiore responsabilizzazione del paziente rispetto alle sue possibilità di adottare comportamenti favorevoli per la salute, una più estesa partecipazione a programmi di attività motoria e per una fruibilità trasversale del progetto da parte di soggetti di diverse età e condizioni fisiche ed economiche.
Sul piano dello sviluppo dipartimentale, l’attivazione delle linee di ricerca ha consolidato rapporti preesistenti con l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e al termine del progetto i risultati appresi potranno portare a creare o proseguire attività cliniche dedicate alle popolazioni che hanno fatto parte dello studio.
Durante lo svolgimento del progetto di eccellenza sono stati favoriti e rafforzati anche i collegamenti con altre realtà del territorio. Con il Comune di Verona con cui è attiva la collaborazione per il progetto Steps sui temi del contrasto alla solitudine, della qualità di vita e del benessere nell’ambito della call “Urban Innovation Actions” e con la Brain Research Foundation di Verona per lo sviluppo delle attività a distanza conseguenti la pandemia Covid-19.
Ma non solo. Nell’ambito del Pnrr è nata la collaborazione tra il dipartimento e il Comune di Villafranca di Verona per la realizzazione di modelli progettuali con l’obiettivo di modificare comportamenti e qualità della vita per le diverse ed eterogenee fasce di popolazione. Villafranca è stata scelta come ambito territoriale per lo studio e l’implementazione di iniziative replicabili anche a livello regionale e nazionale, in quanto offre una gamma di servizi pubblici, una rete urbana adeguata, possibilità logistiche e ricreative di qualità, un circondario di comuni limitrofi aderenti a una rete di servizi istituzionali. L’impegno reciproco è quello di diffondere, attraverso un approccio integrato tra ente locale e istituzioni pubbliche e private, le ricerche, le attività, e i protocolli scientificamente provati, nella società in cui si opera quotidianamente.
Si sono anche messe in atto partnership con altri enti e istituti italiani, come le università di Padova e Perugia e internazionali come l’Università St. George’s di Londra.