Abbiamo saputo da notizie di stampa che è in atto l’ennesimo ricatto nei confronti dei lavoratori di Fondazione Arena.
All’atto della stipula del contratto per la nuova stagione, ai lavoratori aggiunti (gli stagionali) viene chiesto di rinunciare al diritto di veder trasformato il proprio contratto a tempo indeterminato. Tale richiesta viene posta come “condicio sine qua non” per poter lavorare nella stagione entrante, nonostante anche questo sia un diritto acquisito e garantito dal principio di precedenza.
Oltre che immorale si tratta un’azione senza alcun fondamento legale non prevedendo alcun compenso a fronte della rinuncia ad un diritto acquisito.
Riteniamo inoltre scandaloso che la Direzione Territoriale del Lavoro di Verona continui a prestarsi alla certificazione di siffatte transizioni senza entrare mai nel merito e senza mai nemmeno verificare la legittimità degli accordi che gli vengono sottoposti, facendo anzi finta di non riconoscerne il carattere palesemente ricattatorio. Il contratto non può essere subordinato a pratiche simili ma semplicemente al possesso dei requisiti e al rispetto di una graduatoria basata anche sull’anzianità di servizio in Fondazione.
Ci auguriamo che i sindacati abbiano tenuto presenti questi elementari concetti quando si sono seduti al tavolo martedì scorso con la direzione aziendale.
Rispetto alla figura della direttrice operativa non capiamo perché, nonostante tutto il Consiglio di Indirizzo sia decaduto, e con esso il sindaco Tosi che l’aveva assunta con uno stipendio di 135 mila euro l’anno, Francesca Tartarotti, abbia mantenuto il suo posto e quindi la possibilità di perseguire in modo ricattatorio i lavoratori, secondo le metodologie inaugurate dal sindaco e dal sovrintendente Girondini.