Cina, turismo e Filobus; Barini respinge le accuse e rilancia: “Tosi disonesto e cartomante”

 
 

Quello che il consigliere Tosi fa fatica ad afferrare si chiama investimento strategico. L’evento ai Bastioni ha garantito ai parcheggi di via città di Nimes di essere pieni, portando da una parte un ritorno di immagine positivo dell’azienda, dall’altra un ritorno economico.
Parlando di investimenti, la Cina ne fa parte. Si chiama promozione turistica: AMT lo fa perché è una delle sue mission“.

Un botta&risposta piccato e preciso i cui primissimi effetti vedono come impossibile un’eventualità di “conclave” e – dunque – eventuale assembramento d’intenzioni comuni, tanta la distanza fra il presidente di AMT Francesco Barini e le accuse mosse dal consigliere comunale Flavio Tosi.

È tutto pubblico, nero su bianco: è scritto nello statuto dell’azienda, un documento che il signor Tosi – prosegue Barini – farebbe meglio a leggere, almeno una volta. L’attività in Cina ha avuto una grande importanza, ed è stata fondamentale nel gemellaggio con la città di Hangzhou.
Lo penserebbe anche lui, se avesse un minimo di onestà intellettuale: ben il 20% degli introiti di AMT deriva dal turismo. Un’altra cosa che non sa, ma che farebbe meglio a sapere, è che abbiamo creato un ciclo virtuoso, mai fatto prima: i soldi che derivano dal turismo, ovvero dai ticket pullman turistici, sono direttamente reinvestiti nel turismo, ovvero nella promozione di Verona all’estero. Abbiamo quindi alzato l’asticella della promozione di Verona nel mondo, per un turismo di qualità.

FILOBUS?
“Sulla questione filovia il nostro cartomante e sensitivo Tosi a quanto pare gioca di nuovo a prevedere il futuro… chissà se anche questa volta farà l’uccello del malaugurio.
E comunque, ricordo al consigliere che le opere fatte sono funzionali all’opera e che niente viene buttato via“.

 
 

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