Una cicogna solca il cielo di Verona: la foto è di Fabrizio Abrescia, collaboratore della sezione di zoologia del Museo di Storia naturale di Verona. Cosa significa la presenza di questo uccello, oggetto di interesse e rispetto fin dai tempi più antichi?
Spiega Leonardo Latella, conservatore delle collezioni zoologiche nel medesimo museo: “Non è certo una novità per la nostra città (Maurizio Sighele, presidente di Verona Birdwatching conferma, infatti, che ne sono state avvistate altre negli ultimi tempi), ma è un buon auspicio in questi tempi, in cui gli animali possiamo vederli solo dai balconi“.
L’emergenza Coronavirus ci ha chiusi in casa, le macchine sono in garage, il traffico si è quasi azzerato e, tra le poche, ma non irrilevanti, conseguenze positive, c’è l’abbassamento dei livelli di inquinamento nell’aria e la minor presenza antropica nell’ambiente naturale. “Questa cicogna è la traduzione di una nuova situazione: probabilmente ne vedremo sempre di più, poichè, con la diminuzione del disturbo da parte dell’uomo, la fauna selvatica si sposta più liberamente anche all’interno delle nostre città“.
Ci sono altri esempi, oltre alla cicogna, che hanno caratterizzato Verona? “Una volpe fotografata in pieno giorno mentre riposava sotto ponte Navi, una decina di giorni fa: la foto è postata sul facebook del Museo di Storia Naturale di Verona, dove si possono guardare. tra l’altro, numerose video-pillole museali della serie “visti da vicino, visti sul web”. Dato che i visitatori ora non possono venirci a trovare, ci siamo detti: perchè non andiamo noi da loro? E abbiamo trovato il modo di far fruire delle collezioni anche da casa propria“.