Ciclabilità: abbiamo perso 10 anni?

 
 

Di seguito le rilevazioni di Giorgio Migliorini e Corrado Marastoni, rispettivamente presidente e vicepresidente Fiab Verona, in merito al minor numero di ciclisti in movimento a Verona:

“L’impressione comunicata da tutti gli osservatori, anche i più qualificati dotati di telecamere e blocchetto delle multe come la Polizia Municipale, è che le biciclette in circolazione a Verona siano in aumento. Si parla di una percentuale compresa tra il 30 e il 40%. Da parte nostra rileviamo invece una continua riduzione dei ciclisti che transitano dalla decina di varchi di accesso al centro storico che ogni anno monitoriamo in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.

I 4.801 passaggi rilevati venerdì scorso, 23 settembre 2016 tra le 7 e le 9.30, rappresentano infatti il 6% in meno rispetto al dato 2015 che già era in forte contrazione sul 2014. Rispetto alla media del triennio 2012-2014 oggi mancano all’appello un migliaio di ciclisti. Dove sono finiti?  

Come abbiamo sempre detto, la nostra è una rilevazione senza alcuna pretesa di scientificità. Però qualcuno in possesso della strumentazione appropriata dovrà pur occuparsi del “caso” chiarendo se si tratta di una diminuzione in termini relativi o assoluti. 

Forse i ciclisti sono diventati all’improvviso pigri e freddolosi e al mattino preferiscono restare sotto alle coperte? Il centro storico sta già cambiando configurazione con lo spostamento di attrattori quali scuole e uffici? 

O forse, come si vede dalle sempre più lunghe code di auto ai semafori, in tanti hanno rinunciato a spostarsi responsabilmente e con intelligenza?

La questione va girata in primo luogo agli amministratori, perché l’unico dato certo è che negli ultimi 10 anni non si è fatto niente per rendere più facile la vita a quanti decidono di spostarsi in bicicletta. 

Tra difficoltà politiche a comprendere e perfino accettare il fenomeno e l’inerzia dei tecnici, è naufragato perfino l’assunto di base del bike sharing secondo cui la diffusione del servizio avrebbe portato a migliorare i percorsi ciclabili cittadini.

Sempre restando nel campo delle impressioni troviamo molto acuta quella di Kevin Mayne, dirigente dell’ECF, la Federazione Europea dei Ciclisti urbani, in visita nella nostra città in occasione del CosmoBike, secondo cui a Verona la mobilità ciclistica ha conosciuto uno sviluppo impetuoso (ma anche caotico) proprio grazie all’indifferenza del contesto politico-istituzionale che non ha mai provato a governarla.

Per fortuna è stato diverso l’approccio di alcuni operatori economici come gli albergatori che offrono gratuitamente le biciclette ai propri clienti: ci hanno “visto dentro”. 

Gradiremmo però farla finita con le impressioni per potere cominciare a ragionare dello sviluppo della mobilità cittadina a partire da dati reali: quelli sulla ripartizione modale degli spostamenti sono ormai quasi più vecchi dell’Arena!”

 
 

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