“Questa è una squadra che può andare oltre quello che ha fatto vedere fino adesso, che ha potenzialità, che ha qualità, che ha carattere, ma lo deve tirare fuori”. Queste sono le parole di mister D’Anna per i suoi ragazzi alla vigilia della quinta giornata di campionato, che vede scendere in campo al Bentegodi i padroni di casa del ChievoVerona contro gli ospiti friulani dell’Udinese. “Forza, autostima e coraggio” questi i requisiti che secondo il mister clivense sono necessari per poter dimostrare il vero gioco gialloblù e il valore di questa squadra.
La formazione di casa parte subito forte e al 5’ regala già il primo brivido con una punizione di quelle che solo Valter Birsa con il suo mancino poderoso sa fare, anche se però la palla finisce di poco alta sopra la traversa. La prima occasione degli ospiti, invece, si fa attendere fino al 23’ con il tentativo di Pussetto che riceve palla da De Paul e, dopo aver vinto un contrasto con Barba, scarica il destro che però Sorrentino riesce a deviare in angolo. Qualche minuto più tardi anche i gialloblù ritornano all’attacco avvicinandosi alla rete grazie ad un’insidiosa punizione battuta da Birsa, respinta male da Scuffet e riciclata da Stepinski che gira, ma trova comunque i guantoni del portiere friulano. La reazione dei bianconeri arriva immediatamente: De Paul crossa a Pussetto che a sua volta serve in area Fofana pronto a scaricare il mancino, il pallone però impatta sulla traversa e i pali di Sorrentino rimangono salvi. L’ultima azione pericolosa è dei clivensi che per il primo tempo hanno dato prova di una grande organizzazione tattica e tanta fame di gol non riuscendo tuttavia a trovarlo nemmeno al 40’ su calcio d’angolo con un colpo di testa di Tomovic finito alto di poco.
La ripresa vede il Chievo ancora una volta protagonista: al 51’ Rigoni sfodera il mancino dopo aver superato Nuytinck, ma sbaglia clamorosamente e spedisce in alto. Tuttavia pochi minuti dopo, la scena passa ai friulani con un’occasione d’oro manovrata da De Paul che vede l’inserimento di Teodorczyk che prova il tiro al volo, ma la alza troppo e finisce appena sopra la traversa. Intanto arrivano i primi cambi: per l’Udinese nel giro di 3 minuti rispettivamente fuori Pussetto e Teodorczyk dentro Machis e Lasagna, mentre per il Chievo la sostituzione è forzata, Bani che accusa un problema al flessore destro lascia il campo per Rossettini. Ed è proprio il neoentrato clivense a sfiorare il vantaggio con un colpo di testa sotto porta da calcio d’angolo di Giaccherini, Scuffet però non si fa cogliere impreparato e salva tutto. Mister D’Anna a questo punto decide di inserire al 75’ un altro giocatore giovane e fresco, quindi fuori Birsa dentro Leris, che dà subito prova delle sue abilità con un fantastico traversone per Stepinski che illude tutti i tifosi con un gran colpo di testa finito a lato per una questione di centimetri. Ma nel giro di appena un minuto la partita cambia volto e prende il nome di De Paul che dalla trequarti controlla bene e scarica un destro potentissimo dritto dritto alle spalle di Sorrentino, sbloccando il risultato. È 0-1. All’ 80’ terzo ed ultimo cambio per i padroni di casa: esce Obi entra capitan Pellissier accompagnato dagli applausi e dalla grande gioia dei tifosi. Gli ultimi minuti i gialloblù continuano a spingere: prima con la spizzata perfetta di Rigoni sotto l’incrocio dei pali parata in tuffo da un mirabolante Scuffet, poi con Giaccherini che prova uno dei suoi tiri a giro, ormai diventati il suo marchio di fabbrica, anche questo murato in tuffo dai guantoni friulani. Ma al 90’, come un lampo, Lasagna chiude il match siglando il raddoppio in contropiede grazie al lungimirante assist di De Paul che lo serve sulla corsa davanti a Sorrentino.
Finisce così una partita poco meritocratica: l’Udinese acciuffa 3 punti con grande difficoltà e con poche occasioni, mentre il Chievo è costretto ad ingoiare una sconfitta immeritata per l’impegno, il buon gioco, le occasioni e soprattutto per “la forza, l’autostima ed il coraggio” che i ragazzi di mister D’Anna sono riusciti a mettere in campo.
Angela Coppola