CGIL censura l’operato dell’Assessorato alle Politiche educative in tema di servizi scolastici comunali

 
 

“Ancora una volta la CGIL FP si trova obbligata a segnalare la scorrettezza dell’Amministrazione nei confronti della parte sindacale e dei lavoratori e lavoratrici che subiscono decisioni dall’alto senza avere alcuna informazione nel merito”.

Questo l’incipit di Antonio De Pasquale e Angelo Tirapelle della segreteria generale CGIL FP Verona.

“Da anni ormai è in atto nel Comune di Verona un processo di “svendita” dei servizi scolastici comunali che in varie riprese ha visto la chiusura e la scomparsa di numerose scuole dell’infanzia, tra le più recenti S. Nicolò, Vincenti, Villa Are, Del Carretto, e a breve la scuola Badile. (D.G.R. n 1426 del 28 novembre 2024)

La motivazione ufficiale è quella del calo delle nascite, che guarda caso colpisce solo le scuole comunali, visto che recentemente al convegno delle scuole FISM hanno dichiarato “un aumento delle iscrizioni” nelle loro scuole, peraltro abbondantemente finanziate dalla Amministrazione comunale.

Riteniamo, come già espresso recentemente davanti al Prefetto, che dietro a questi fatti ci sia una ben precisa volontà politica e amministrativa di restringere i servizi offerti direttamente alla cittadinanza, consegnando ad altre mani (statali o private) scuole perfettamente funzionanti, ristrutturate e arredate a nuovo, che per anni hanno garantito un servizio di qualità alle famiglie e ai piccoli utenti, grazie alla professionalità delle insegnanti che vi operano da lungo tempo.

Si segnala inoltre il mancato rispetto per le relazioni sindacali visto che in quest’ultimo caso della scuola Badile non è stato fatto alcun passaggio informativo alle O.S. e alla RSU né alle insegnanti stesse, che hanno saputo a cose fatte della statalizzazione della loro scuola.

Siamo stupiti e indignati che un’Amministrazione che si professa vicina “alle famiglie e ai più fragili” promuova di fatto la riduzione di servizi pubblici come le scuole dell’infanzia, obbligando forzatamente le famiglie a rivolgersi al privato, o ”regalando” scuole alla gestione Statale, disintegrando in un solo colpo sia le relazioni tra personale insegnante e famiglie utenti, sia l’intero collegio docenti della scuola che fino ad oggi ha garantito la qualità del servizio offerto.

Non si comprendono le recenti dichiarazioni dell’assessora La Paglia sul “valore aggiunto” di questo passaggio della scuola allo Stato, visto che sia per le insegnanti sia per le famiglie, genitori e bambini si tratta di un “taglio secco” al progetto pedagogico in corso da anni nella scuola… altro che “discontinuità”!!

L’unico valore aggiunto per questa Amministrazione è avere un’altra scuola in meno da gestire direttamente e qualche insegnante in più a copertura di un organico sempre meno numeroso.

Il fatto che dal 2020, esaurita la graduatoria di concorso delle insegnanti, nulla è più stato fatto in termini di assunzioni stabili del personale, dimostra ulteriormente la mancanza di obiettivi e di stabilità per le scuole comunali; in risposta ai vari e numerosi pensionamenti l’unica strada percorsa è stata proprio quella di ridurre il numero delle sezioni o di intere scuole, smistando le docenti “perdenti sede” ad altre strutture, a copertura dei buchi lasciati dai pensionamenti. Davvero poco dignitoso…

Da anni si chiede inoltre una selezione tra il personale della scuola per coordinatore pedagogico, ruolo che dovrebbe affiancare le insegnanti nella gestione sia burocratica che metodologica della scuola, liberando così le docenti da compiti non attinenti al proprio ruolo, che rimane principalmente quello educativo e didattico con bambini e famiglie.

Ancora una volta non sembra interessare all’Assessora nemmeno questo aspetto, né la valorizzazione delle professionalità che già operano all’interno del servizio scuole infanzia, visto che non risultano nel PIAO prossime assunzioni in questo ruolo. 

Malgrado la nostra continua richiesta a questa Amministrazione di rivelare veramente quali siano i suoi obiettivi per il mondo educativo-scolastico, purtroppo la nostra impressione è che punti alla privatizzazione di questo importantissimo servizio, da sempre fiore all’occhiello di questa città.

Per tutti questi motivi censuriamo fermamente l’operato fin qui svolto dall’assessora alle Politiche educative Elisa La Paglia sul tema delle scuole dell’infanzia del Comune di Verona. 

Ribadiamo il nostro giudizio estremamente negativo per come sta venendo destrutturato un servizio così fondamentale per le famiglie veronesi e per la totale assenza di rispetto e comunicazione con le Organizzazioni Sindacali e le lavoratrici e i lavoratori costretti ad apprendere dalle conferenze stampa dell’assessora e dai media locali le novità che riguardano il proprio lavoro e il proprio futuro.

Chiediamo un incontro urgente al Sindaco Damiano Tommasi nel quale chiarire se tali scelte e tali atteggiamenti facciano parte del mandato dell’assessora La Paglia, e siano quindi condivisidall’amministrazione comunale che il primo cittadino rappresenta e incarna, oppure se si tratti di iniziative personali dell’assessora che a giudizio degli scriventi vanno in ogni caso assolutamente corrette quanto prima”.