I Centri Ustioni di Verona e Padova servono l’area del Triveneto e strutture del Trentino e Friuli Venezia Giulia; la sede al polo Confortini rappresenta un’eccellenza ospedaliera veronese, come spiega il dottor Maurizio Governa, direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni e attuale presidente della Società Italiana Ustioni: “Negli ultimi mesi abbiamo registrato un significativo incremento dei ricoveri presso il nostro Centro. Basti pensare che fino alla settimana scorsa avevamo in carico 13 grandi ustionati. Questo ha comportato un aumento di attività che è stata gestita ottimamente grazie ad uno straordinario lavoro di squadra, utilizzando al meglio i posti letto per poter accogliere in qualsiasi momento la richiesta urgente”.
Le presenze provengono dal Veneto e anche da fuori: “Dei 73 pazienti ricoverati da inizio anno – evidenzia Governa – 30 provengono da altre regioni, in particolare da Lombardia e Trentino. Siamo passati così dai 59 pazienti ricoverati nel 2010 ai 90 circa dell’anno in corso; se l’attuale trend dovesse proseguire, i ricoveri presso il nostro Centro supereranno abbondantemente quota 100. Stiamo assistendo inoltre ad un forte aumento delle ustioni pediatriche, passate dal 7% circa del totale ricoveri di 10 anni fa all’attuale 27% questo anche a seguito delle grosse migrazioni degli ultimi anni. La presenza dei bambini impegna in modo ancor più rilevante il personale”.
Il trauma da ustione è spesso molto complesso e, correttamente, c’è la tendenza a centralizzare i grandi ustionati in strutture che garantiscono le competenze necessarie per gestire ogni possibile criticità. Gli ustionati sono pazienti che richiedono un approccio multidisciplinare e attenzioni particolari; il personale medico e infermieristico ha raggiunto negli anni una notevole professionalità specialistica, senza però perdere di vista l’aspetto umano e psicologico.
“I grandi ustionati – precisa Governa – con oltre il 60% di superficie coinvolta devono affrontare anche 3-4 interventi chirurgici, con ricoveri di oltre 2 mesi. I pazienti spesso portano le cicatrici di questi gravissimi traumi per tutta la vita. Il nostro compito, pertanto, superata la fase acuta, è anche di garantire, oltre al recupero funzionale, quello sociale, nel minore tempo possibile, cercando di raggiungere la miglior qualità di vita. Il paziente clinicamente guarito dovrà inoltre affrontare un intensivo trattamento fisioterapico volto ad un rapido reinserimento nella vita di tutti i giorni“.