Gli esponenti del Gruppo Consigliare Centro Destra Veneto hanno presentato in Regione un’interrogazione sull’attuale e sentita questione vaccini: “Quali sono i controlli sanitari in materia di vaccinazioni svolti sui migranti richiedenti asilo presenti in Veneto?”
I consiglieri Stefano Casali, Fabiano Barbisan e Andrea Bassi, da quello che si evince nel comunicato, vogliono far notare le discrepanze di trattamento tra cittadini e immigrati su questo tema molto delicato.
In seguito all’approvazione della legge n.119 del 31 luglio 2017, firmata dal Ministro Lorenzin, che ha introdotto un obbligo vaccinale così rigoroso e coercitivo, sembra legittimo domandarsi come mai ai nostri ragazzi siano imposte dieci vaccinazioni, pena la non ammissione in scuole e asili, quando vi sono migliaia di persone che approdano sul territorio italiano senza alcuna profilassi. “E’ complesso avere il controllo sulle profilassi vaccinali che vengono eseguite sui migranti arrivati in Italia e in Veneto, perché ricordiamo che, statisticamente, più dell’80% si rivela privo dei requisiti necessari per rimanere sul nostro territorio. Inoltre, il 1 settembre 2017, su ‘Il Corriere del Veneto’ anche il Presidente Zaia è intervenuto sui dati forniti delle Prefetture. Solo nella nostra Regione più di 24000 persone risultano “irreperibili”, perché si sono perse le loro tracce” spiega il Capogruppo Stefano Casali.
Pare che il Ministro Lorenzin voglia giocarsi tutte le carte a sua disposizione per impedire la nascita di pericolosi focolai o di ritorno di malattie oramai da tempo debellate, però sembra quasi che lo sforzo maggiore e il dazio lo paghino esclusivamente i cittadini italiani sapendo che sugli immigrati e richiedenti asilo il Governo non ha voce in capitolo.