“Cenere e… musica!”: lo spettacolo incontra la scienza

 
 

Una Cenerentola nuova, rivisitata. E anche un’altra storia, quella della biobanche: è quanto andrà in scena domenica 20 maggio alle 18 al teatro Ristori, spettacolo promosso da ArcNet – centro di ricerca applicata sul cancro dell’università di Verona diretto dall’anatomopatologo Aldo Scarpa – insieme alla Fondazione Cariverona e all’Azienda ospedaliera universitaria integrata.

L’evento prevede un primo momento, con coinvolgimento del pubblico, in cui i ricercatori del centro spiegheranno cosa sono le biobanche e quale sia la loro importanza negli studi in campo biomedico; seguirà il musical “Cenere e… musica!” della compagnia “Ok Mama”, a proporre una nuova storia di Cenerentola, ispirata alla celebre favola di  Charles Perrault, ma trasportando la trama in una dimensione sospesa tra il mondo moderno, reale e quotidiano, e lo spazio fantastico e misterioso della fiaba.

Le biobanche – Una biobanca è una raccolta di materiali biologici (tessuti, sangue) e dei dati ad essi associati, per finalità di ricerca. La qualità dei materiali raccolti nella biobanca riguarda non solo come i campioni sono stati raccolti, processati e conservati, ma anche l’accuratezza e l’appropriatezza dei dati associati, clinici, istopatologici e ogni altra informazione relativa al paziente.

I materiali biologici conservati nelle biobanche e le informazioni sono il carburante delle ricerche biomediche che hanno un impatto clinico; sono ottenuti da pazienti e donatori sani,  che rilasciano il proprio consenso. Le biobanche rappresentano, dunque, il mezzo con cui i cittadini possono contribuire allo sviluppo di studi e ricerche che permetteranno di prevenire gravi malattie e di sviluppare cure efficaci per le persone malate, migliorando così i sistemi sanitari.

ArcNet nasce nell’agosto 2008 con l’obiettivo di focalizzare la ricerca sulla scoperta di nuovi marcatori tumorali per lo sviluppo di applicazioni cliniche innovative, tramite la creazione di un’infrastruttura a Verona e reti di collaborazioni locali, regionali, nazionali e internazionali. Queste ultime si sono concretizzate nella partecipazione a progetti finanziati dalla Comunità europea sulla personalizzazione delle terapie oncologiche e al Consorzio Internazionale sul Genoma del Cancro, che ha lo scopo di sequenziare l’intero genoma dei diversi tipi di cancro in cui ArcNet rappresenta l’Italia. Nei dieci anni di vita, ArcNet, ha  individuato nuovi marcatori per i diversi tipi di tumore che nascono nel fegato, nel pancreas, colon e polmone, ha collaborato con il laboratorio di diagnostica molecolare dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, con aziende nazionali e internazionali per sviluppare nuovi kit diagnostici che analizzano contemporaneamente decine di geni per caratterizzare i singoli tumori e indirizzare la personalizzazione delle terapie. Una storia di successi scientifici che hanno segnato una svolta nella ricerca contro il cancro, come testimoniano il numero delle pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali.

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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