“Il sistema Verona non può più attendere. Save dica se il Catullo ha piani per la stagione estiva: servono serietà ed investimenti, altrimenti c’è un rischio concreto di perdere le poche compagnie che ancora volano sul Verona con esiti devastanti per il nostro territorio”.
La Lega rilancia con forza l’allarme sul Catullo. Paolo Borchia, eurodeputato veronese e componente della Commissione Trasporti a Bruxelles spiega:
“Di norma entro la fine dell’anno si conoscono i programmi degli aeroporti per la stagione estiva, dal Catullo però, al momento, arriva solo un silenzio assordante. Save dica al territorio, agli operatori del settore turistico e ai comparti collegati chi non volerà più e perché. L’ufficio commerciale e la promozione del Catullo dipendono da Venezia, solo la Lega vede un conflitto d’interessi? Save dà la netta impressione che agli oggettivi grossi problemi del Catullo corrispondano solo scuse per non investire. Degli ultimi anni della gestione veneziana ricordiamo null’altro che una lunga serie di promesse non mantenute, ad iniziare dal progetto Romeo”.
“Solo pochi giorni fa – conclude Borchia – la Lega ha esposto i propri piani per il rilancio del turismo, in città e in tutto il territorio, raccogliendo le preoccupazioni di operatori legate all’inconsistenza dell’offerta di voli: oggi da Verona ne partono solo due. C’è grande timore anche per le compagnie aeree basate sul Catullo: le sirene di altri scali si fanno sentire e non ci stupiremmo se i vettori optassero per soluzioni diverse dal Catullo. Sarebbe un altro colpo ai livelli occupazionali del territorio, già duramente provati dalla crisi dell’ultimo anno. Se Save ha altri interessi, Verona sia in grado di dare una prova di orgoglio e reagire”.
Nicolò Zavarise, commissario provinciale della Lega ed assessore al commercio del Comune di Verona, dichiara: “La prossima stagione estiva e, più in generale, la ripartenza degli spostamenti e dei viaggi business o leisure, sarà fondamentale per il rilancio economico del nostro territorio e non ci sono alternative al farsi trovare pronti. Un monito va rivolto quindi fin da oggi a chi ha il compito di gestire un’infrastruttura strategica come l’Aeroporto Catullo: sia chiaro che le scelte che verranno fatte in termini di mantenimento e acquisizione voli e rotte sono legate a doppio filo alla sopravvivenza e al rilancio di migliaia di aziende, imprese e partite IVA della provincia di Verona e non solo. Tutte realtà già ridotte allo stremo dalla crisi dei consumi innescata dalla pandemia.
Se è vero che l’Amministratore Delegato dell’Aeroporto di Verona è in quota al socio privato, altrettanto vero è che la maggioranza delle quote della società appartiene ai soci pubblici. Ne consegue che chi amministra il Catullo, tanto più in questa fase, ha il dovere morale di tutelare anche gli interessi economici del nostro territorio. Ci facciamo portavoce dell’allarme di tantissimi imprenditori veronesi che, preoccupati della perdita di competitività del nostro Aeroporto, ci hanno chiesto di vigilare e sensibilizzare chi lo amministra affinché le scelte adottate siano realmente strategiche per il rilancio dell’economia locale. E su questo punto ci aspettiamo risposte ed azioni chiare ed immediate”.