Catullo Montichiari, uno scalo… mancato. Ne parliamo con Stefano Valdegamberi e Andrea Sartori

 
 

Il Consigliere Regionale Valdegamberi e l’avvocato Andrea Sartori esprimono le loro perplessità sulla recente decisione, da parte di Save, di rendere lo scalo di Montichiari adibito solamente al transito delle merci. I servizi aeroportuali su Verona hanno già subito forti ridimensionamenti, e questa decisione potrebbe abbattersi sull’economia del turismo veronese.

 
 
Caterina Bertoni Gonzales
Classe 1995, laureata in Consulenza del Lavoro, cinefila incallita. Italiana con origini americano-portoricane costantemente critica nei confronti degli USA. Ho capito che fare giornalismo è il mio scopo sociale, che seguo con la tenacia di un Capricorno ma soprattutto con lo spirito di chi ha detto "My life is my message."

2 COMMENTI

  1. Francamente non riesco più a leggere ed ascoltare simili prese di posizione. Innanzitutto si dovrebbe sentire la voce dei cugini bresciani i quali non mi pare abbiano alzato barricate contro la trasformazione del terminal passeggeri in magazzino merci. Par invece di capire quanto essi siano soddisfatti nel rilevare come il D’Annunzio abbia più di tutti gli altri aeroporti, resistito alla pandemia, incrementando il traffico merci. Non è dato di sapere quali siano le vere intenzioni della Leonessa ma mi viene il sospetto che qualcosa covi sotto le ceneri (presunte) del terminal passeggeri. Hanno approvato l’aumento di capitale senza batter cilio. Semmai, faranno di tutto per togliersi dalla Catullo spa. La Regione Lombardia inoltre dimostra scarsa sensibilità verso Montichiari.
    Il Catullo, in perfetto stile veronese saponetta, scivola via dalle ansie e preoccupazioni della politica locale. Tutti paiono soddisfatti del progetto che vede migliorie estetiche al terminal. Tutti sono dell’idea che l’aeroporto sia un asset fondamentale per il territorio. Staremo a vedere quando il doge Marchi dovrà fare le valige (cosi si dice o sbaglio?). Di sicuro resta il grande interrogativo: a chi giova? A chi giova lasciare il Catullo impantanato nella palude veneziana? Chi, cosa, quanto ci rimetterebbero gli Attori in pista? Cariverona dov’è? Dove sono i suoi denari? Perchè lasciano che l’operatività del Catullo resti nelle mani di SAVE? Non si voleva riportarla in mani veronesi ridiscutendo i famigerati Patti; in fondo il “sistema Verona” ha ancora la maggioranza nella Società. Insomma, trattasi di strategia (???) o autolesionismo suicida? Certamente c’è chi ne sa più di tutti noi mesi insieme, veronesi, bresciani, trentini.

  2. Con la eliminazione del terminal passeggeri si è voluto “uccidere” definitivamente lo scalo di Montichiari ! Questa è molto chiaro a tutti gli addetti ai lavori. Basti ricordare che costruire un terminal costa molto ma molto più di un magazzino merci. Il terminal di Brescia – pur molto ridotto nelle dimensioni – avrebbe consentito di gestire almeno 1.5 milioni di passeggeri. Da un punto di vista strategico, lo scalo Bresciano poteva essere considerato il 4o scalo dell’area metropolitana di Milano.
    Non è assolutamente chiaro questa scelta ….

    Alvise

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