Barbecue croce e delizia.
Quasi impossibile non vederne uno in funzione (estate ed inverno) nei giardini delle case. Normalmente sono movibili ma non è infrequente scorgerne in muratura. In tale ultimo caso oltre ad evitare l’immissione di odori ai vicini è necessario che rispetti un’altra regola: l’osservanza della distanza legale dal confine. In caso contrario è prevista la demolizione.
A stabilirlo è stata l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 17561 del 26 Giugno 2024 nel trattare la causa del proprietario di un immobile che conveniva in giudizio i suoi vicini chiedendo che fossero condannati a demolire un barbecue in muratura posizionato ad una distanza non legale, ovvero inferiore a 3 metri dal confine, nonché a cessare immediatamente le fastidiose immissioni odorigene da esso provocate.
Si sono opposti i confinanti ritenendo che un semplice barbecue da giardino, non potesse formare oggetto di un provvedimento di demolizione, in quanto non equiparabile ad una costruzione vera e propria. Tesi che veniva peraltro accolta peraltro dai Tribunali di primo e secondo grado, accogliendo soltanto la richiesta di inibire le immissioni moleste. Non ha desistito il ricorrente adendo in ultimo per la Corte di Cassazione.
Ebbene per la suprema Corte in tema di distanze legali, per giurispudenza consolidate e ai sensi dell’articolo 873 del Codice civile, “esiste una nozione unica di costruzione, consistente in qualsiasi opera non completamente interrata avente i caratteri della solidità ed immobilizzazione rispetto al suolo, indipendentemente dalla tecnica costruttiva adoperata e, segnatamente, dall’impiego di malta cementizia.” Tale definizione peraltro non può esssere derogata dalla normativa urbanstico-edilizia locale. In tal senso infatti il rinvio ai regolamenti comunali contenuto nella seconda parte dell’articolo 873 del Codice civile, riguarda la sola facoltà di stabilire, dagli stessi, una distanza legale maggiore.
Con tali premesse i giudici del Palazzaccio hanno accolto il ricorso presentato e, cassando la sentenza impugnata, rinviato la causa ad altro giudice di grado pari a quello che ha pronunciato la sentenza cassata.
Tutto da rifare. Ma questa volta la possibilità di ottenere la demolizione del barbecue è (quasi) certa.
Alberto Speciale