Caso Marangona, contravvenuti gli accordi elettorali

 
 

Il giorno dopo il voto contrario per lo sviluppo della Marangona da parte dell’Assessore Michele Bertucco, con richiesta da parte dei colleghi di Giunta di dimissioni, sull’argomento intervengono Per Sinistra Italiana, Luca Perini e per In comune per Verona, Jessica Cugini, consigliera comunale, la cui nota viene di seguito pubblicata integralmente.

“Con ieri siamo dunque arrivati al giorno della delibera in Giunta. Giorno atteso, dopo aver sostenuto da tempo che, sul tema Marangona, fosse necessario tenere un momento di ampia e approfondita discussione in città. In tale senso andavano le nostre proposte, i comunicati, e l’assemblea pubblica dello scorso sabato.

Ancor prima di venire a conoscenza dello svolgimento della Conferenza dei servizi e della relativa firma dell’accordo di programma da parte di Comune, Provincia e Consorzio Zai avevamo richiesto un incontro di confronto all’interno di RETE, l’insieme di tutte le forze politiche che hanno elaborato e controfirmato il programma elettorale.

Ancor prima che la delibera arrivasse in Giunta abbiamo chiesto di poter incontrare il
sindaco e deciso di svolgere un’assemblea pubblica (momento in cui abbiamo
apprezzato la volontà di Damiano Tommasi a voler esser presente), chiedendo, in entrambe
le occasioni, un rinvio della delibera, una riscrittura dell’accordo, che crediamo non si
debba ratificare il 10 luglio, e soprattutto una modifica della scheda norma.

Abbiamo chiesto insomma un tempo per un maggior approfondimento e dibattito con chi
consideriamo essere i veri stakeholder dell’amministrazione: le cittadine e i cittadini.
Tale richiesta, purtroppo, non è stata accolta.
Pertanto, come preannunciato, in Giunta, l’assessore Michele Bertucco ha voluto/dovuto
coerentemente votare contro. Ora si andrà in Consiglio.

Registriamo con preoccupazione che con la proposta sulla Marangona, di fatto, si è
contravvenuto agli accordi elettorali
, ossia alla Carta Costituente delle forze di
maggioranza di centrosinistra e del patto con i/le cittadini/cittadine veronesi. Temiamo
possa accadere la stessa cosa anche su altri temi: da Ca’ del Bue al Nassar, alle deroghe
urbanistiche.

Ci siamo sempre espressi/espresse pubblicamente, perché la politica è, in primo luogo, servizio e rappresentanza, responsabilità delle scelte e coerenza.
Crediamo, quindi, di aver contribuito a innescare un dibattito pubblico necessario in Città.

Sul tema Marangona a oggi non è stata svolta alcuna discussione a livello di RETE!,
contrariamente a quanto espresso dal Pd in una nota. Ci sono stati incontri di maggioranza in cui varie sono state le note discordanti all’interno di chi oggi siede in Consiglio.

Se di “narrazione distorta” (parole riportate da Traguardi) si vuole parlare, si deve far riferimento all’approvazione di una scheda norma uguale a quella dell’amministrazione Sboarina, presentata come un invisibile cambiamento che determinerà, o con questa Amministrazione o con le prossime, una reale ed effettiva possibilità di cementificare i 5/6 di un’area di 1,5 milioni di metri quadri, un’area più grande della Città antica.

Con la massima chiarezza vogliamo ribadire che l’inserimento di alcune osservazioni nella delibera risulta privo di qualunque valore vincolante. La delibera, ricordiamo, impegna esclusivamente il Comune di Verona, non certo gli altri soggetti (Consorzio ZAI e Provincia) che devono concorrere alle scelte.
Gli unici elementi vincolanti, su cui il Consiglio sarà chiamato a esprimersi, sono la
scheda norma e l’accordo di programma. Questo, e solo questo, sarà quel che resterà
negli anni a venire.

Come Sinistra Italiana e In Comune per Verona, anche in questa scelta ci atteniamo al
programma elettorale, che è molto chiaro nel dire NO al consumo di suolo e SÌ a una
rigenerazione della ZAI: in Giunta è stato ribadito il NO al progetto Marangona e la stessa linea verrà mantenuta in Consiglio.

Ci permettiamo, sin da ora, di invitare tutte e tutti le/gli consigliere/i a chiedere la decadenza dell’accordo di programma, per svolgere un’ampia discussione, richiesta
da diverse compagini dell’area progressista e dalle associazioni ambientaliste veronesi.

Come forze ambientaliste, civiche e di sinistra ci sentiamo di condividere i presupposti e
principi fondanti della carta costituente programmatica basata sulla visione di un modello di città diverso dalle Amministrazioni precedenti di centrodestra.

Abbiamo vinto le elezioni sulla base di un progetto unitario e partecipato, con tavoli di lavoro e ascolto attivo della cittadinanza, indicando con chiarezza la via del cambiamento rispetto ai disastri delle destre degli ultimi quindici anni; un cambiamento non di facciata, ma in grado di andare alla radice delle questioni, mettendo in primo piano il bene comune, l’interesse pubblico (a partire dalle fasce più fragili della popolazione e dall’ambiente sempre più
violentato) e il contrasto agli interessi speculativi e agli appetiti mafiosi che hanno già cannibalizzato pezzi interi della Città (dalle aree edificabili fino a Enti e aziende).

In nome di questo impegno assunto nel 2022, va ora rilanciato con forza il nostro programma elettorale, riconvocando i Tavoli di lavoro e l’intera Coalizione. Crediamo che la strada da percorrere sia quella di promuovere una urgente e approfondita verifica programmatica, aperta alla Giunta, alla maggioranza, a tutte le forze politiche di RETE! ai Tavoli di lavoro e alle organizzazioni sociali in merito alle diverse tematiche che, come Coalizione, dovremo affrontare nei prossimi mesi.

Il nostro è un appello a imboccare senza incertezze o ambiguità la strada del cambiamento, che non può restare parola vuota ma deve essere riempita di contenuti, a partire da quelli presenti nel Programma dei Tavoli di RETE!, rispetto al quale noi continuiamo, e invitiamo tutti e tutte, a essere coesi, coerenti e conseguenti”.