“Se non fosse già chiaro, è meglio dirlo subito.
L’Europa non cambierà linea: tutti i buoni propositi di vedere un cambiamento più equilibrato rispetto all’impraticabilità economica della green economy o alla dannosità degli accordi di libero scambio, che hanno distrutto interi settori economici in Europa, resteranno solo propositi”.
Casartigiani non ha dubbi e critica in toto la politica di Bruxelles.
“Lo stesso vale per le mancate politiche sull’immigrazione, l’assoluta assenza nel
discorso programmatico di attenzione ai settori deboli e a un continente che invecchia a causa della scarsità delle politiche verso le famiglie, e la debolezza della politica europea nei confronti delle grandi potenze come USA, Cina, Russia e India, che faranno tremare interi settori.
Quale sarà il futuro dell’Europa con queste premesse lo si può cogliere anche dal programma di candidatura presentato da Ursula von der Leyen all’atto dell’elezione.
Un piano che preoccupa solo per il fatto che continuerà nella ripresa del Green Deal (nei primi 100 giorni) con le modalità di prima, ma anche per la frase in cui dichiara che questo porterà a un taglio delle emissioni del 90% entro il 2040.
Il problema è che nessuno in Europa “dice sinceramente le cose come stanno”, partendo dal fatto che l’Europa ha un problema di competitività con gli altri paesi del mondo: Cina, India e prossimamente USA, vista la politica che Trump vorrà imprimere tornando alla difesa delle produzioni americane, eliminando importazioni da paesi terzi.
Un dato che ancora una volta relegherà l’Europa a regredire rispetto al resto del mondo che, invece, oltre a non parlare di green, si avvantaggia dei continui accordi di interscambio che penalizzano tutti, anche gli artigiani”.