Casartigiani e l’allarme sui Centri di Revisione: “È maggio e tutto tace!”

 
 

I Centri di Revisione chiedono attenzione.
La situazione della pandemia e il blocco delle attività sono state devastanti per il settore al quale, lo Stato, ha chiesto ingenti investimenti a fronte di tariffe irrisorie e un blocco delle attività, durante il periodo pandemico, con proroghe lunghe e a volte anche ingiustificate per la sicurezza che questo servizio offre al parco di autovetture circolante. I dati nazional – sottolinea il comunicato stampa della sezione scaligera di Casartigiani -i fanno emergere un forte disagio ed una diffusa insofferenza alla luce del fatto che le imprese sono in attesa che il provvedimento approvato a fine 2020 diventi operativo.

Stiamo parlando di 40 milioni di euro che i centri attendono e che dal mese di febbraio avrebbero dovuto essere liquidati ai novemila operatori privati italiani operanti. Dopo oltre quattordici anni di attività a sostegno del pubblico, gli artigiani del settore delle revisioni di auto e moto non ne possono più, perchè dopo aver ottenuto un adeguamento della tariffa di 9,95 euro per revisione effettuata, si aspettavano nei 30 giorni che erano stati concessi ai ministeri (Trasporti e Finanze) di arrivare all’epilogo della questione, ed invece, come troppo spesso accade, la burocrazia vince su tutto e si sono perse le tracce del provvedimento nei passaggi formali.

Siamo a maggio e tutto tace”, commenta il segretario regionale di Casartigiani Andrea Prando che dichiara di aver già preso contatti con esponenti politici nazionali per chiedere che fine abbia fatto il provvedimento e per far sì che sia posta la giusta attenzione ad un problema della categoria.

 
 

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