Uno spazio destinato all’accoglienza, allo studio assistito e ai laboratori intergenerazionali per favorire l’incontro tra adolescenti e adulti e prevenire il disagio dei giovani. La “Casa di Deborah”, in memoria della psicologa veronese Libardi, prematuramente scomparsa nel 2016, aprirà le sue porte agli adolescenti con famiglie in difficoltà, ospitandoli negli spazi delle Figlie della carità Canossiane in piazzetta Carbonai.
L’iniziativa è promossa dall’associazione “Famiglie per la famiglia”, presieduta da Giuseppina Vellone e fondata per prevenire le sofferenze familiari e attivare risorse relazionali con il coinvolgimento del territorio. Grazie, infatti, ad una forma moderna di welfare aziendale, tutti potranno diventare partner diretti del progetto, ricavandone vantaggi fiscali, abbinati alla possibilità di migliorare la qualità della vita dei figli e, per le imprese, delle famiglie dei propri dipendenti.
Obiettivo dell’iniziativa “Casa di Deborah” è quello di offrire ad una quindicina di ragazzi dai 14 ai 17 anni, segnalati dai dirigenti scolastici di alcuni istituti superiori della città che hanno aderito al progetto, uno spazio dove stare insieme dopo la scuola, studiare e frequentare corsi e laboratori. Un luogo dove si potranno incontrare i bisogni e desideri dei ragazzi che lo frequenteranno, con le competenze dei volontari, adulti e pensionati, che li affiancheranno nelle attività quotidiane.
La “Casa di Deborah” accoglierà i primi adolescenti dal prossimo settembre, garantendo la merenda e alcuni pasti di emergenza, senza il pernottamento. Verranno inoltre organizzati laboratori d’arte, come musica, cucina e teatro, aperti anche ad altri ragazzi del circondario. Ogni giovane contribuirà in base alle possibilità della famiglia e aderirà al progetto per un anno, con possibilità di percorsi personalizzati. Le attività si terranno da settembre a giugno, per l’intera durata dell’anno scolastico.