Carlo Petrini socio onorario dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

 
 

Carlo Petrini, fondatore e presidente internazionale di Slow Food, è stato nominato socio onorario dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. “Con questa scelta vogliamo esprimere – afferma Claudio Carcereri de Prati, presidente dell’Accademia – l’apprezzamento per la figura di Carlo Petrini e per ciò che sta facendo nel mantenere vivo il rapporto uomo, natura, produzione agricola e tutela del consumatore. Vorrei ricordare che quando è stata fondata l’Accademia di Agricoltura, nel 1768, tra gli scopi vi era quello di dare la giusta attenzione alla produzione agricola e allo sviluppo della stessa. Oggi però la nostra attività deve avere anche altri obiettivi come quello di aiutare a risaldare il rapporto tra agricoltori, natura e consumatori. In quest’ottica, la figura di Carlo Petrini è sicuramente centrale ed è un punto di riferimento internazionale”.

“Carlin” Petrini, ospite l’1 marzo scorso dell’Accademia nell’ambito delle celebrazioni per i 250 anni di vita dell’istituzione scaligera, aveva chiesto di dar vita a una alleanza tra Slow Food e l’Accademia nel nome della sostenibilità. “Sollecitati da Petrini – ricorda Carcereri – abbiamo accolto la sua proposta e stiamo per stringere alcuni rapporti di collaborazione che sono sicuro porteranno nel futuro a iniziative congiunte”.

Petrini, nel ricevere la notizia della nomina a socio onorario, ha commentato: “Sono onorato di questo riconoscimento. Far parte di una istituzione che festeggia quest’anno i suoi 250 anni di storia mi inorgoglisce e mi rallegra. Tanto più in virtù del lavoro che l’Accademia svolge dal punto di vista dell’educazione dei cittadini e della valorizzazione del ruolo di chi produce il cibo, che è un elemento fondamentale per disegnare un sistema alimentare più giusto e più equo per tutti”.

Carlo Petrini, 68 anni, da molto tempo si batte in campo nazionale e internazionale per ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce e in armonia con ambiente ed ecosistemi, tutelando i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Il 16 ottobre scorso, durante la Giornata mondiale dell’alimentazione della FAO, ebbe a dire, quale ambasciatore per l’Europa nel progetto Fame Zero: “Cinquecento milioni di realtà familiari producono il cibo per oltre il 70% dei viventi, eppure sono quelle che soffrono di più la malnutrizione e la fame. Qui sta il vero paradosso. Vogliamo parlare di lotta alla fame mentre i contadini muoiono di fame?”. Nel 2004  è stato inserito da Time Magazine tra gli “eroi del nostro tempo” nella categoria Innovator e nel 2008 è stato incluso dal quotidiano inglese The Guardian tra le 50 persone che “potrebbero salvare il pianeta”, una lista composta di personalità che si sono distinte per il loro impegno nel combattere inquinamento ed effetto serra, nella salvaguardia degli ecosistemi, nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile, nella tutela di specie animali e vegetali in via d’estinzione. Ha scritto la prefazione all’enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco. È, inoltre, l’ideatore di eventi quali Cheese, il Salone del Gusto di Torino e Terra Madre: “mangiare è un atto agricolo e produrre è un atto gastronomico”. Nel 2004 ha fondato l’Università di Scienze Gastronomiche, la prima al mondo.

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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