In cuore nostro, quante volte, transitando davanti la Questura di Verona, abbiamo provato compassione, dispiacere, ed anche vergogna osservando la lunga fila di migranti – donne, bambini, anziani – in attesa di entrare all’ufficio immigrazione, al caldo, al freddo, sotto la pioggia?
Peraltro la copertura in plexiglass esterna è stata posata solo dopo lunghi anni di assenza.
La Caritas Diocesana Veronese si rende promotrice di un nuovo servizio che risponde a un bisogno sempre più urgente ed esteso e che è ben visibile nella città di Verona. Transitando lungo Lungadige Galtarossa, infatti, si possono notare da anni lunghe file di persone migranti davanti alla Questura. Chiunque si è interrogato, almeno una volta, se non ci sia un’alternativa all’assieparsi per ore di tante persone, alcune delle quali fragili, lungo una strada trafficata, in poco spazio, anche in condizioni climatiche a volte estreme.
Per provare ad affrontare questo disagio, Caritas ha proposto alla Questura di mettersi a disposizione per un ruolo di mediazione e facilitazione tra le persone in attesa, il corpo di guardia e i funzionari (qui notizia).
È un servizio che nessuno ha mai sperimentato prima a Verona, quindi necessiterà di tempo per tentare e trovare il modo giusto di avvicinarsi, porsi e accompagnare anche solo per pochi metri le persone per farle sentire meno a disagio. Si tratterà di un servizio di qualche ora la mattina. L’intento non è certo quello di risolvere il problema delle attese, ma di rendere il Paese, e la città di Verona nello specifico, un po’ più accogliente.
A chi darà disponibilità di volontariato in questo ambito, sarà fornita una formazione di base per capirne le dinamiche e per riuscire a porsi in modo corretto in un ruolo di intermediazione tra gli utenti ed il servizio pubblico.
È previsto un incontro nel quale saranno presentati meglio il bisogno e le possibilità di aiuto: si terrà nella sala conferenze della cooperativa Il Samaritano, in via dell’Artigianato 21, giovedì 18 luglio alle 19:00.
È gradito un cenno di adesione via whatsapp al 3929806683, oppure via mail all’indirizzo: [email protected].
Come ha detto papa Francesco: (anche) “Questo è il ruolo della Chiesa: coinvolgere nella speranza, perché senza di essa si amministra il presente ma non si costruisce il futuro.”
Alberto Speciale