Nei giorni scorsi i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Verona, su ordine del Gip di Verona Dott.ssa Laura Donati, hanno sottoposto a sequestro preventivo 31 cani, 9 gatti e un canarino per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura ex art. 727 Codice Penale, animali che, alcune settimane or sono, erano stati rinvenuti segregati all’interno di un’abitazione isolata del Comune di Sona, residenza di Flores Isabella, volontaria animalista di origini abruzzesi.
Tutti gli animali, già sequestrati in quell’occasione su ordine del PM Maria Federica Ormanni, erano stati rinvenuti rinchiusi all’interno delle stanze dell’edificio a due piani nella disponibilità della volontaria, in condizioni di detenzione talmente degradate, dal punto di vista igienico-sanitario, da evidenziare, da un lato, come gli animali rimanessero ivi rinchiusi in via continuativa da tempo, nonché che tale manufatto non potesse costituire l’effettiva residenza della volontaria.
La polizia giudiziaria aveva accertato come dall’abitazione, sempre rinvenuta chiusa, provenisse un forte odore di deiezioni animali nonché abbai e guaiti di numerosi animali, che si intravedevano dalla portafinestra a vetri di ingresso all’abitazione, evidentemente in numero molto superiore a quello dei dieci cani intestati regolarmente alla volontaria.
Le stanze erano prive di riscaldamento, ingombre di rifiuti e sature di un’odore nauseabondo a causa delle innumerevoli feci, urine e vomito presenti sui pavimenti e sulle cucce destinate agli animali, a stretto contatto con il mangime sparso ovunque unitamente all’assenza di rifornimenti d’acqua, appare ancor più pregiudizievole per il benessere psicofisico degli animali sequestrati se relazionato al fatto che, almeno un terzo di essi, per lo più anziani o malati, proveniva da canili del sud, dai quali alcune volontarie li avevano fatti uscire con la speranza di un destino migliore con adozione in famiglia.
Gli animali, ospitati e accuditi, sin dai primi momenti, presso il Canile Sanitario nonché presso il Rifugio ed il Gattile dell’Enpa di Verona, sono ora in attesa di affidi selezionati, a cura delle locali associazioni di tutela animale Lav ed Enpa.
Sono in corso le indagini tese ad accertare la provenienza dei numerosi animali privi di microchip di identificazione o illegittimamente introdotti in Regione Veneto.