Camploy, L’amore e le mostruosità dell’animo umano in Frankenstein

 
 

Frankenstein o Il moderno Prometeo è il tessuto connettivo di questa ‘nuova creatura’ di Motus, storica compagnia di teatro di innovazione, celebre in tutto il mondo, fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che con una cifra stilistica fuori dal comune si confronta con temi dell’attualità, fondendo arte e impegno civile con una vocazione multimediale.

A Verona portano un progetto che ridà vita all’inanimato, galvanizzandolo, scomponendo e ricomponendone pezzi letterari a partire dal tema della “progenie mostruosa” ideato da Shelley che dal romanzo gotico ha aperto la via a quello fantascientifico fino ad arrivare al grande schermo con vivaci rivisitazioni contemporanee e in una stupefacente drammaturgia teatrale firmata da Ilenia Caleo.

Va in scena uno spettacolo su Frankenstein che è esso stesso (un) Frankenstein. La struttura a scatole cinesi del libro che Mary Shelley ha scritto a soli diciannove anni e la sua stessa biografia, che tanto si riflette nelle vicende dolorose della creatura inascoltata, sono i materiali da cui parte la composizione per andare a sondare e toccare il non umano, il mostruoso, l’artificiale e sentirne la carne e scoprire il confine pericoloso tra vivente e non vivente.

L’assunto di base domande ancor oggi di grande attualità: chi è oggi la creatura non conforme? cos’è mostruoso? e soprattutto, è fuori di noi o dentro? Nell’indagare questi temi si susseguono scenari di creazione e immaginazione mostruosa la natura è in tumulto: paesaggi estremi, raggelati, dolorosi dove due figure si inseguono e cercando ripari in un fiume di rabbia, amore, inquietudine, orrore, amore e eccesso di amore non corrisposto. E la solitudine radicale di una creatura inascoltata, intoccabile, che non trova nessun altro a cui parlare e che possa pronunciare il suo nome.

Sul palco a dar vita vita all’autrice Alexia Sarantopoulou, al dottor Victor Frankenstein Silvia Calderoni e alla Creatura Enrico Casagrande accompagnando con una poetica evocativa in una riflessione profonda sull’umanità e sulle sue fragilità, sulla paura della diversità e di tutto ciò che esula dalla conformità, sulla vita e sulla non-vita.

Un progetto mostruoso” – scrive Motus – “che inizia la notte in cui Mary Shelley sogna Frankenstein a occhi aperti e ricorda la notte in cui lo scienziato vaga raccogliendo frammenti di cadaveri, come la notte primitiva, dell’inizio del mondo. E qui, tra i mondi, tra le cuciture suturate di carni e pelli diverse, questo lavoro prova a stare”.

Il cartellone, realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven, da quest’anno si avvale del prezioso contributo di Volotea, al fianco della cultura per accompagnare tutte le attività del Camploy.

INFORMAZIONI. Programma completo sul sito www.spettacoloverona.it www.comune.verona.it, sulla pagina Facebook L’Altro Teatro Verona, sul profilo Instagram L’Altro Teatro Verona.Camploy.

Biglietti disponibili da Box Office Verona – via Pallone 16 – tel. 045 80 11 154.

Biglietti ONLINE disponibili sui circuiti:www.boxol.it/BoxofficeLive/itwww.boxofficelive.it e www.arteven.it

Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle ore20.00 per l’acquisto dei biglietti.