Strumenti classici e timbriche elettroniche. La musica guida i corpi in una ricerca corale che non prevede contatto fisico. Andrà in scena domani sera, mercoledì 9 settembre, il nuovo lavoro di Camilla Monga, danzatrice e coreografa veronese. Un’indagine sul rapporto tra la danza e le composizioni musicali originali. Un dialogo a più voci. Nella prima parte dello spettacolo ‘Dire’ con il produttore, sound designer e videoartista LSKA, in ‘Habitus’, invece, con la musicista e sound designer Federica Furlani.
Prosegue la sezione danza della settantaduesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese, festival organizzato dal Comune di Verona, con la direzione artistica di Carlo Mangolini. Un unico file rouge sul palcoscenico: ‘Il corpo distillato’. E distanziato, nel rispetto delle misure anti Covid. Assoli e corpi a distanza, quindi, in un continuo dialogo tra spazio e musica.
Eventi unici a prezzi ridotti per giovani under 26, over 65 e tutti gli allievi e insegnanti delle scuole di danza, che hanno diritto alla tariffa speciale di 8 euro. Un programma di soli che riunisce alcune artiste italiane capaci di raccontarsi per quello che sono, in una sorta di diario a cuore aperto offerto al pubblico. E dedicato soprattutto ai tanti giovani danzatori veronesi. Biglietti in vendita al Box Office Verona di via Pallone 16 o sui siti www.geticket.it e www.boxofficelive.it.
“E’ un ritorno nella sua città quello di Camilla Monga – precisa Mangolini –. Un’artista che a poco più di 30 anni ha già alle spalle una solida carriera internazionale, a partire dalla sua formazione avvenuta a Bruxelles sotto la direzione di una grande maestra della danza contemporanea come Anne Teresa de Keersmaeker. Sin dagli esordi autoriali, il suo percorso si è intrecciato con quello di musicisti di varia estrazione, sviluppando una cifra artistica che proprio nella contaminazione con la musica, spesso eseguita dal vivo, trova la sua assoluta specificità e coerenza. Un doppio programma che la vede affiancata in scena anche questa volta da due musicisti come LSKA e Federica Furlani. Un’occasione preziosa per vedere il Teatro Romano abitato dai gesti e dai suoni della contemporaneità”.