FAKEL NOVY URENGOY – CALZEDONIA VERONA 2-3 (20-25, 25-18, 20-25, 25-21, 6-15)
FAKEL NOVY URENGOY : Vlasov 12, Likhosherstov 1, Kolodinskiy 5, Shipotko, Iakovlev 8, Tiurin 15, Shishkin (L), Volkov 21, Bezrukov, Tokhtash, Kliuka 17. Non entrati Bogdan. All. Chutchev.
CALZEDONIA VERONA : Zingel 14, Kovacevic 17, Pesaresi (L), Gitto 1, Lecat, Spirito, Baranowicz 3, Starovic 16, Bellei, Sander 20, Anzani 10. Non entrati Bucko. All. Giani. ARBITRI: Bagde Ali – Isajlovic Sinisa.
NOTE – Spettatori 710, durata set: 23′, 24′, 24′, 27′, 12′; tot: 0′.
Fakel NOVY URENGOY : Battute errate 17, Ace 4.
Calzedonia VERONA : Battute errate 13, Ace 6.
Calzedonia Verona conquista la Challenge Cup 2015/2016. Alla sua prima partecipazione europea, la formazione scaligera mette in bacheca il primo trofeo continentale della propria storia e riporta in Italia la coppa a tre anni di distanza dall’ultimo successo di una formazione italiana. Il trionfo è arrivato al termine della gara esterna sul campo dei russi del Fakel Novy Urengoy, match che è terminato come all’andata, ovvero con il successo al tie break.
Il sestetto di Andrea Giani scende in campo con la formazione tipo: Baranowicz al palleggio, Starovic opposto, Sander e Kovacevic schiacciatori, Anzani e Zingel al centro e Pesaresi libero. Formazione tipo anche per il Fakel Urengoy che propone la stessa formazione schierata a Verona.
Inizio di primo set equilibrato con molti errori al servizio in casa gialloblù . Sander, con un muro, mette a segno il primo break gialloblù della gara (6-7) ma Verona ne subisce subito uno con il turno al servizio di Likhosherstov che consegna il primo ace alla formazione di casa (8-7). Il set continua ad essere caratterizzato da continui capovolgimenti nel punteggio; Verona recupera due volte lo svantaggio e Anzani, a muro, firma il 12 a 13. Il fondamentale è decisivo anche qualche azione più tardi, questa volta con il punto di Zingel, a consegnare un nuovo vantaggio ai gialloblù (16-17). Il doppio ace di Starovic porta la Calzedonia sul 17 a 20 e il set si spacca. Calzedonia accelera e vince il primo 20 a 25 grazie alla prestazione super in attacco e a muro.
I gialloblù devono recuperare subito un break di svantaggio nel secondo parziale. Ci pensa Sander, con un muro su Tiurin a mettere in parità il punteggio sul 3 a 3. Il Fakel allunga vicino al primo time out tecnico. Il muro su Kovacevic vale il 9 a 6, poi i russi continuano imperterriti con un attacco che non conosce ostacoli. La compagine scaligera fatica nel fondamentale e alla seconda sospensione tecnica si arriva sul 16 a 9. Calzedonia paga il 35% fina in attacco mentre l’Urengoy, oltre al 67% nello stesso fondamentale, fa leva anche sui cinque muri punto. Finisce 25 a 18.
Starovic conquista il suo terzo ace personale in apertura di terzo set, portando Verona sul 2 a 4. L’opposto serbo si fa murare da Kliuka per il pareggio momentaneo (4-4) e la gara torna ad essere equilibrata. Le due squadre giocano con grande intensità, replicando punto su punto alle azioni avversarie. Calzedonia scivola sul -1 dopo un servizio errato di Starovic e dopo l’out di Zingel (11-12); con lo stesso divario si arriva al time out tecnico ma al rientro in campo arriva il break dei gialloblù. Zingel a muro e Starovic mettono giù due palloni importantissimi portando Verona sul 17 a 19. Sul turno al servizio di Sander arrivano altri due punti consecutivi di Zingel: Verona vola sul 17 a 21. La squadra di Giani conferma il proprio gioco e vince 20 a 25.
Il muro del Fakel fa la differenza ad inizio del quarto parziale. Tre dei primi cinque punti della formazione russa sono conquistati con questo fondamentale (5-3). Il divario rimane pressoché immutato per più di metà parziale e al secondo time out tecnico il punteggio è di 16 a 13. Giani opera due cambi: entrano Spirito e Gitto per Baranowicz e compagni. Al rientro in campo l’ace di Iakovlev manda i russi sul +4 (17-13) poi Zingel mette giù altri due punti consecutivi e Calzedonia dimezza lo svantaggio (17-15). Kovacevic non chiude l’attacco, Kliuka si e il Fakel torna avanti di quattro punti sul 21 a 17. Giani chiama time out e al rientro in campo Kovacevic e Gitto a muro rimettono il set in discussione (21-19). Verona, tuttavia non recupera e il set si chiude a favore dei padroni di casa con l’ace di Iakovlev sul 25 a 21.
Starovic e Kovacevic aprono il tie break. L’out di Tiurin manda Calzedonia sullo 0 a 3. I gialloblù confermano il vantaggio sul 3 a 6 con il primo tempo di Anzani poi Baranowicz mette giù l’ace del 3 a 7. Anzani mura Vlasov per l’8 a 3. Poi il resto è storia. Il muro di Sander fa iniziare la festa.
Al termine dell’incontro, il tecnico Andrea Giani ha dichiarato: “E’ la prima vittoria della nostra società, questi successi rimangono per sempre. E’ un successo importante anche per noi che lavoriamo tutti i giorni, sono partite che si giocano poche volte in carriera e bisogna cogliere tutte le occaisoni. Questo è un progetto nato da tre anni e questo mi riempie di orgoglio. Da quel gruppo di giocatori abbiamo sempre inserito qualche altro che metta dentro qualità. Questa è una squadra con qualità e con un’identità sua che dopo cinque mesi di lavoro si è conquistata ogni passaggio. Sono molto contento per i soci che in questi anni sono stati pazienti. Dedico questa vittoria a loro e alla città di Verona”.
Un plauso speciale, nel frattempo, anche ai tanti tifosi accorsi in più di mille sugli spalti del PalaOlimpia. La finale di ritorno di Challenge Cup è stata seguita a Verona grazie al maxischermo messo a disposizione dal Comune di Verona. Si è trattato di un vero e proprio successo per un evento sportivo storico per tutta la città. Grandissimo l’entusiasmo fin dal prepartita con i tifosi gialloblù pronti a lanciare cori e ad esultare ad ogni punto. A seguire la partita dal PalaOlimpia era presente tutta la proprietà di BluVolley Verona: il Presidente Stefano Magrini, assieme ai Vicepresidenti Luca Bazzoni, Andrea Corsini e Natalino Bettin. Presente anche il sindaco Flavio Tosi.