di Enrico Brigi
Mondo del calcio di nuovo in lutto. Tifosi milanisti e non, piangono la scomparsa di Cesare Maldini, morto nella notte all’età di 84 anni. Maldini, oltre che papà di Paolo, rappresenta una vera icona della storia milanista. Prima da giocatore e poi da allenatore, al fianco del “Paron” Nereo Rocco, ha contribuito a scrivere pagine importanti dell’epopea rossonera degli anni ’60 e ’70. Fu lui, infatti, ad alzare al cielo di Wembley la prima coppa dei campioni vinta dal Milan, nel lontano 1963, contro il Benfica del grande Eusebio. Maldini viene ricordato anche per il suo vincente passato da tecnico della nazionale. Impossibile scordare, infatti, i tre campionati europei vinti consecutivamente alla guida dell’Under 21 e la vittoria nel mondiale di Spagna 82, come vice di un altro grande come Enzo Bearzot. Meno fortunata per lui, invece, l’esperienza da allenatore della nazionale maggiore a Francia ’98, terminata con l’eliminazione ai rigori per opera della Francia nella sfida dei quarti di finale. Con la scomparsa di Cesare Maldini il calcio italiano perde un grande uomo dentro e fuori dal campo, un signore con la “S” maiuscola, figura indelebile di un calcio che oggi , purtroppo, non esiste più.