La violenza di genere è un tipo di violenza fisica, psicologica, sessuale esercitata contro qualsiasi persona o gruppo di persone sulla base del loro orientamento sessuale, identità di genere, che ha impatto negativo sulla loro identità e fisico, psicologico o economico.
La violenza di genere presenta diverse manifestazioni, come atti che causano sofferenza o danno, minacce, coercizione o altre privazioni della libertà. Questi atti si manifestano in tutte le sfere della vita sociale e politica, tra le quali si annoverano la famiglia, lo Stato, l’istruzione, i media, le religioni, il mondo del lavoro, la sessualità, le organizzazioni sociali, la convivenza negli spazi pubblici, gli ambienti culturali. Un fenomeno triste e doloroso a cadenza quasi quotidiana dove ne soffrono principalmente le donne. Femminicidi, atti persecutori, stalking, commessi da una persona nei confronti dell’altra soprattutto in un rapporto di coppia. L’ultimo report del Ministero dell’Interno parla di 80 donne uccise in ambito familiare-affettivo nel periodo che va dal 1 gennaio 2024 al 28 ottobre 2024, 50 delle quali uccise per mano del partner o dell’ex partner. Avere il sospetto o essere a conoscenza che una donna che conosciamo è vittima di violenza o stalking da parte di un uomo con cui è, o è stata in una relazione affettiva ed intima, spesso provoca in noi sentimenti contrastanti. Non sappiamo come comportarci.
Ogni tipo di violenza va sempre denunciata, mettiamolo in chiaro. Non possiamo girare la testa dall’altra parte.
Esiste la linea telefonica d’aiuto in funzione 24 ore su 24 in tutta Italia. Basta fare il numero 1522 ( chiamata gratuita).
Oppure allertare i Carabinieri 112, Polizia 113, Emergenza Sanitaria 118.
Vogliono dire la loro attraverso lo sport e nel nostro caso il calcio, i nostri dilettanti.
Domenica 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Istituita dalle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54-134 del 17 dicembre 1999. In tutto il mondo i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG organizzeranno delle attività e manifestazioni per dire a qualsiasi forma di violenza.
Domenica 1 dicembre tutti i capitani nei vari campionati giovanili e provinciali di tutto il Veneto scenderanno in campo con un’apposita fascia al braccio con un logo (Non solo un corpo ma una voce!) ideato per l’occasione.
“Il disegno ed opera dell’illustratrice Gingonzola-afferma Francesco Accordini capitano dell’Alpo Lepanto, uno dei promotori del progetto-e esplora il tema della percezione del corpo femminile, spesso ridotto ad oggetto di sguardo superficiale. Le figure possono apparire semplicemente come corpi, ma se si guardano con attenzione i dettagli: sono volti di donne che gridano chiedendo di essere ascoltate. L’immagine è reversibile: può essere osservata anche capovolta, mantenendo lo stesso effetto, sfidando chi guarda a riflettere. Hanno aderito alla nostra iniziativa il comune di Villafranca di Verona con il gentile aiuto dell’assessore allo sport Jessica Cordioli, dalla Figc e LND Veneto calcio con la preziosa collaborazione del presidente Bepi Ruzza, la consigliera regionale Ilaria Bazzerla e da Scatti Rubati nella persona della fotografa Elena Zanotti. Finora hanno aderito più di 40 società, ma ne aspettiamo tante altre. Il termine organizzativo per aderire è telefonare o mandare una mail ai recapiti, ( 335.5401193; [email protected]) entro martedì 19 novembre 2024”.
Tra le società che già aderito citiamo: Alpo Lepanto, Cadore Women, Usd Cadore, Boys Buttapetra, Quaderni, Caldiero Terme, Oppeano Women, Virtus Verona United, Oppeano, Caselle, Gargagnago, Chievo Verona Femminile, Lazise, San Zeno Verona, Pizzoletta, Rosegaferro, Saval Maddalena, Somma Custoza, Montebaldina Sona United, Marzana Lessinia, Crazy, Cola Villa Cedri, Avesa, Scaligera, Aurora Marchesino, Ares Calcio e Pizzoletta. (Nella foto la fascia dei capitani).