di Enrico Brigi
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Johan Cruijff. L’indimenticato fuoriclasse olandese si è spento all’età di 68 anni , dopo aver lottato a lungo contro una fastidiosa malattia che non gli ha lasciato alcuno scampo. Considerato da sempre uno dei più grandi talenti della storia del calcio, Cruijff ha incantato i tifosi di tutto il mondo nel periodo fine anni 60 primi anni 70, diventando uno dei principali rappresentanti del famoso “calcio totale”, schema con il quale l’allora ct orange Rinus Michels rivoluzionò il gioco del calcio. Esploso nelle fila degli olandesi dell’Ajax, con la mitica maglia dei lancieri riuscì a conquistare tre coppe dei campioni e, soprattutto, ben tre palloni d’oro. Meno fortunata invece la sua esperienza con la nazionale olandese con due finali mondiali perse contro Germania Ovest e Argentina. Smessi gli scarpini iniziò la carriera di allenatore guidando gli spagnoli del Barcellona – squadra di cui fu anche giocatore – a nuovi ed ulteriori successi. Il calcio di quegli anni andava senza dubbio ad un’altra velocità rispetto a quello dei giorni nostri ma le grandi giocate del talento olandese – Sandro Ciotti lo chiamò “il Profeta del gol” mentre Gianni Brera arrivò addirittura a definirlo “il Pelé bianco ” – rimangono immagini indelebili nella memoria di tutti gli sportivi. Talenti così, dentro e fuori dal terreno di gioco, mancano un sacco al calcio di oggi. Buon viaggio, Campione…..