La notte porta consiglio (comunale)
Non si è fatto attendere il cosiddetto “pong“; prosegue infatti sotto il sole di fine luglio la polemica la cui scintilla iniziale ha avuto origine nella fresca e burrascosa serata di ieri.
Non solo nel cielo di Verona, anche in Sala Gozzi qualche lampo di schermaglia fra Andrea Bacciga, consigliere comunale di maggioranza e un gruppo di attiviste della sezione veronese di “Non una di meno“.
Sul loggione del “parlamento” scaligero si sono date appuntamento alcune rappresentanti del movimento per seguire l’iter legislativo di due mozioni proposte dalla Lega per lasciare alle associazioni cattoliche più libertà nel contrastare l’aborto libero e gratuito nonché l’attuazione di un programma di “sepoltura dei bambini mai nati“, anche senza il consenso della donna coinvolta e a carico della sanità pubblica.
La loro azione di protesta, definita “silenziosa e pacifica“, ha riguardato il loro vestiario, il quale si è presentato simile a quello più famoso di “The Handmaid’s Tale“, ovvero tuniche e mantelli rossi e copricapi bianchi (nella serie le donne vestite in questo modo vivono come schiave sessuali e incubatrici viventi).
All’ingresso in aula, Bacciga si sarebbe rivolto a loro simulando un saluto romano. Immediata la reazione sdegnata del pubblico assieme alla componenti di minoranza che, senza risultato, chiede un’assunzione di provvedimento da parte della presidenza.
È di oggi l’ulteriore replica del consigliere di Battiti che, dopo aver denunciato il clima “di regime, percui da ora in poi dovrò salutare a pugno chiuso” oggi sulle colonne di Verona News dichiara sarcasticamente: “Il saluto romano prevede il braccio alzato di 135 gradi. Io ho alzato il braccio destro a circa 120. Dunque, non c’è saluto per 15 gradi“.