Sono stati 44.514 – a conferma del trend positivo degli ultimi anni – gli spettatori dell’Estate Teatrale Veronese 2018 (l’anno scorso erano stati 37.250), dunque l’incremento è del 19,5% e conferma la qualità e il gradimento del cartellone.
Successo per i cinque spettacoli di prosa e per i due di danza, bene anche Rumors, Verona Jazz e la rassegna di Corte Mercato Vecchio. «L’Estate Teatrale Veronese – ha detto l’assessore alla Cultura Francesca Briani – vede confermato l’indice di gradimento da parte degli spettatori e fa registrare, anche in questa 70sima edizione, un notevole successo di pubblico e di critica che la pone ai primi posti fra i festival teatrali italiani più prestigiosi. Un titolo di merito per la città che va a unirsi alle altre proposte artistiche e culturali che fanno di Verona d’estate una delle capitali dello spettacolo, in grado di offrire ai cittadini e ai turisti un’ampia offerta di qualità».
«Un bilancio più che positivo – ha sottolineato il direttore dell’Estate Teatrale Veronese Gianpaolo Savorelli – sia per presenze sia sotto l’aspetto artistico, con un cartellone largamente rinnovato nelle sue sezioni e in particolare per la prosa. Una scommessa vinta, non facile per la proposta di titoli nuovi, poco conosciuti, eppure in grado di ottenere un ampio consenso di pubblico che ha superato di molto la precedente edizione del festival. Un segnale incoraggiante che si può continuare su questa strada innovativa pur conservando l’identità storica della manifestazione».
La manifestazione (organizzata dal Comune di Verona con BANCO BPM – Banca Popolare di Verona, Cattolica Assicurazioni, la casa vinicola Santi e Agsm come sponsor) ha visto 41.661 presenze al Teatro Romano nell’arco di trentasette serate nei tradizionali settori musica-prosa-danza (con una media di 1.122 spettatori a sera). Sommando ai 41.661 i 2.853 spettatori di Corte Mercato Vecchio, le presenze totali salgono a 44.514.
Ottima la presenza di pubblico ai cinque spettacoli di prosa (15.004) che sono stati apprezzati dal pubblico quanto dalla critica. Nella prosa la parte del leone spetta a Marco Paolini che col suo “Calzolaio di Ulisse” (coinvolgente excursus attualizzato delle peregrinazioni di Ulisse fino al ritrovamento del calzolaio che cucì l’otre dei venti di Eolo) ha fatto registrare 4.761 presenze con una media serale di 1.587 spettatori.
Buono anche l’esito delle altre quattro proposte: 2.967 le presenze fatte registrare da “Edmund Kean”, 1.580 per “Misura per misura”, 3.266 per “Shakespeare in love”, proposto in prima assoluta per l‘Italia con ben diciannove attori in scena (venti con il cane prediletto dalla regina Elisabetta): in autunno e in inverno lo spettacolo girerà per l’Italia nei principali teatri.
“Eracle” a firma di Emma Dante che ha chiuso l’edizione 2018: particolarmente entusiasta il pubblico, che ha molto apprezzato la chiave di lettura della regista, 2.450 gli spettatori, molti dei quali giovani.
Per quanto riguarda la danza al Teatro Romano, le presenze, nell’arco di quattordici serate, sono state 19.227. Nel dettaglio sono stati 17.837 gli spettatori di “Momix al Teatro Romano di Verona” e 1.390 quelli delle due serate proposte dalla Paul Taylor Dance Company, finora mai stata a Verona.
I Momix hanno dunque confermato il “filo diretto” che li lega alla nostra città, eletta a “piazza europea” per eccellenza per “prime” e per eventi speciali. Mancava invece Verona alla compagnia di Paul Taylor, scomparso lo scorso 29 agosto all’età di ottantotto anni: quella di Verona è già entrata nella storia della danza come l’ultima storica esibizione della compagnia con Taylor vivente, coreografo geniale.
Corte Mercato Vecchio si è rivelata ancora una volta luogo d’eccellenza per proposte di prosa e danza più “intimiste”, adatte a un pubblico più contenuto. Ai dieci spettacoli (cinque di prosa e cinque di danza per un totale di ventidue serate) hanno assistito 2.853 spettatori con una media serale di 130. Variegata l’offerta, dal teatro per ragazzi alla rivisitazione della commedia dell’arte e al teatro d’innovazione, dalla danza pura a quella contaminata con altri generi, quest’anno, in particolare, con l’hip-hop.
Felice, con 4.399 spettatori e una media serale di 880, l’esito di Verona Jazz (al suo quarantacinquesimo anno di vita), che ha proposto cinque concerti contraddistinti dalla contaminazione musicale e capaci, come sempre, di attrarre non solo gli appassionati ma anche neofiti, curiosi, giovani e famiglie.
Altrettanto buono l’esito di Rumors giunto quest’anno alla sua sesta edizione: 3.031 (media serale 1.010) gli spettatori di questo festival – incentrato sulla “voce cantata, sulla voce come significato, sulla voce come strumento musicale” – che ha avuto come evento clou il progressive rock di Steven Wilson.
Dal punto di vista meteorologico, se l’edizione 2016 era stata caratterizzata da alcune serate piuttosto fredde, e quella del 2017 aveva fatto registrare serate con caldo record, l’edizione 2018 è stata all’insegna dell’afa e soltanto una serata è andata persa per la pioggia, giovedì 9 agosto, per la quale si è proceduto al rimborso dei biglietti.
Grande è stata l’attenzione che i media nazionali, regionali e locali hanno dedicato alla manifestazione. Da segnalare il successo della pagina Facebook: nata nel 2010, dopo avere raggiunto 750 MI PIACE nel primo anno, ha raggiunto in questi giorni quota 5.292 fan con un’altissimo numero di like, commenti e condivisioni. Anche il recente impiego di Twitter ha riscosso successo: i follower sono infatti saliti a 575.