Dopo cinque sedute fiume, il Consiglio regionale ha concluso la maratona sul bilancio regione Veneto iniziata ai primi di dicembre, approvando la manovra finanziaria 2019 con 27 voti a favore, 12 contrari e 3 astenuti.
“Siamo soddisfatti per tre motivi – dichiara il vicegovernatore e assessore al bilancio Gianluca Forcolin – l’aver approvato prima di Natale lo strumento di programmazione per il 2019, l’essere rimasti anche quest’anno l’unica regione a statuto ordinario a non applicare alcuna addizionale irpef, e l’aver mantenuto tutti gli standard promessi dal programma elettorale di Luca Zaia.” Dall’opposizione le critiche più dure arrivano dal Partito Democratico, il cui capogruppo Stefano Fracasso, nell’annunciare il voto contrario, accusa la maggioranza di non aver colto le necessità straordinarie dei territori colpiti dalla devastazione di fine ottobre. Anche il M5S con Manuel Brusco è critico nei confronti del bilancio approvato evidenziando che “[…] neanche un euro è stato stanziato nel bilancio regionale per la montagna veneta colpita dal maltempo, […]. Si doveva e si poteva fare a meno dei soldi per i presepi e per le sagre, tutta la regione avrebbe potuto tirare la cinghia sul versante delle manifestazioni paesane per il Veneto colpito dal maltempo […]. Il Movimento 5 Stelle ha dato il buon esempio, destinando i tagli degli stipendi di consiglieri regionali e parlamentari proprio alle zone colpite dal maltempo.”
Tra le voci di spesa o d’investimento più importanti del bilancio regione Veneto 2019, segnaliamo:
- 41,5 milioni di euro per la copertura delle spese per il personale e i servizi delle Province in campo di funzioni non fondamentali; fra questi il sostegno agli alunni portatori di handicap (11 milioni) e ai centri per l’impiego (5,5 milioni);
- 31 milioni di euro annui per il prossimo triennio 2018-2020 alle Scuole paritarie del Veneto – FISM,
- 11 milioni di euro in campo sociale in favore di non autosufficienti;
- 21,350 milioni di euro annui sono previsti nel triennio 2019-2021 per lo svolgimento delle attività dei lavoratori forestali (a tal proposito si ricorda che dal 2018 l’Amministrazione regionale ha attribuito tale funzione/attività in capo ad AVISP, ex Veneto Agricoltura, nell’ambito di una politica di valorizzazione dell’azienda, quale ente strumentale della Regione);
- 65 milioni di euro (ormai + 15 mln rispetto al 2016) per il cofinanziamento dei programmi comunitari (FSE, FESR, FEARS e FEAMP) per raggiungere la performance massima nell’attuazione dei programmi comunitari;
- 24 milioni di euro sono stanziati nel 2019 per il sistema della formazione professionale;
- 20 milioni di euro nel 2019 per la prevenzione e la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico;
- 1,5 milioni di euro per l’adeguamento del sistema fognario dell’Area Gardesana;
- Circa 30 milioni di euro annui per la mobilità ferroviaria;
- 10 milioni di euro nel biennio 2019-2020 per la messa in sicurezza dei viadotti;
- 160 milioni di euro nel 2019 per la Pedemontana;
- 20 milioni di euro nel triennio 2019-2021 per la tangenziale di Vicenza;
- 8 milioni di euro per interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale: sistemazione viadotti su rete stradale regionale
- In materia fiscale: introdotta ESENZIONE perenne dal pagamento della tassa auto per i veicoli di proprietà delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale;
- In materia di valorizzazioni/dismissioni immobiliari: 13,750 ml di euro (incasso vendita Palazzetto Ca’ Nova, alienazione Palazzetto Cerere Briati e alienazione Hotel Bella Venezia).
Nel Collegato alla Stabilità 2019 sono stati inoltre previsti interventi normativi di spesa, le cui voci più rilevanti riguardano:
- 2 milioni di euro di cofinanziamento regionale per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano (che si aggiungono ai 2 milioni di euro statali);
- 3 milioni di euro per favorire accesso al credito alle imprese agricole e agroalimentari;
- 2 milioni di euro finalizzati a promuovere l’utilizzo di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici;
- 3 milioni di euro per interventi a favore dei distretti del commercio;
- 1,5 milione di euro per interventi sui ponti dell’idrovia Padova-Venezia;
- più gli emendamenti che nel corso dei lavori delle Commissioni consiliari e dei lavori d’Aula sono stati definiti per cercare di tener in debito conto anche i suggerimenti che sono provenuti dalle parti sociali audite nel corso della definizione della manovra di bilancio regionale 2019-2021. Fra questi si ricorda il finanziamento di 850.000,00 euro per le cosiddette valvole killer.
Quello votato ed approvato ieri sembra un bilancio che non vuol affrontare le (continue) problematiche ambientali del Veneto, sempre più frequentemente connotate da infiltrazioni della criminalità organizzata. Ma anche legate alle miopi politiche “antiambientali” dei decenni scorsi che hanno consentito il continuo saccheggio della terra non ultimo il sotterramento di rifiuti. Con buona pace di chi deve vigilare ed applicare il “principio di precauzione” (sempre più assurto a valore di slogan più che di articolo di legge). Nulla per l’ambiente, mai come oggi sotto attacco, in particolare per la bonifica di siti inquinati, la famosa terra dei fuochi del nord, nulla per la montagna veneta colpita dal maltempo.
Un bilancio regionale vincolato (troppo) dalla rata che dovrà essere accantonata per far fronte alla realizzazione della superstrada Pedemontana Veneta un’opera che sul progetto doveva essere pagata dal privato ma che evidentemente verrà pagata dai veneti attraverso gli indiretti tagli del bilancio.
Alberto Speciale