“La cosiddetta “rimodulazione del Piano degli Interventi” che concede trasformazioni urbanistiche sulle Torricelle e nell’ambito del Parco dell’Adige sembra la proposta di un marziano appena sbarcato sulla Terra, il quale non ha mai sentito parlare dei furbetti che, negli anni addietro, all’improvviso si inventavano per sé stessi o più spesso per la moglie una carriera da imprenditore agricolo, così da avere la possibilità di edificare un “annesso rustico” che di fatto era una nuova abitazione. Con questa manovra, pertanto, il Comune consente di sanare situazioni che non sarebbero state sanabili sancendo la definitiva vittoria dei furbetti sui cittadini più ligi alle regole. Stupisce oltremodo che ad avanzare la proposta sia un ex rappresentante di un ordine professionale”. – A tuonare è il capogruppo PD del consiglio comunale Michele Bertucco che poco dopo rincara la dose:
“Anziché prendere atto del fallimento del Piano degli Interventi varato da Giacino nel 2011 (ad oggi 98 schede dichiarate decadute dalla stessa amministrazione mentre gran parte delle rimanenti restano sospese nella più assoluta incertezza) e cambiare registro, nella direzione di una maggiore partecipazione dei cittadini e del consiglio comunale alle scelte di trasformazione della città, si continua sulla linea di una politica urbanistica autoreferenziale e aggressiva nei confronti del territorio premiando non chi ha buone idee ma chi ha (o dice di avere) soldi nel portafogli. Significativo il fatto che l’assessore non abbia ritenuto di fare nemmeno un passaggio in commissione consiliare per condividere il nuovo progetto. Probabilmente la Variante Caleffi frutterà qualche euro in più del pasticciato Piano degli Interventi di Tosi e Giacino ma sono risorse frutto di un inutile e insensato sfruttamento del territorio”.